In apertura di una conferenza intitolata La pratica della bellezza, James Hillman lamenta il fatto che generalmente parlare di “bello” e di “bellezza” in filosofia ha significato per troppo tempo, e in maniera piuttosto retorica, riferirsi a una dimensione ideale, elevata, così elevata da rendere la discussione su questi temi “noiosa, ottundente, narcotizzante”. Molto più interessante potrebbe essere parlare di bellezza come “pratica”, soprattutto in un momento storico (eravamo all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso) in cui – sostiene Hillman – il represso non è ciò che abitualmente si immagina (la violenza, la misoginia, la sessualità, l’infanzia, le emozioni, i sentimenti, lo spirito), ma la bellezza. Ma le cose stanno davvero così? La discussione sulla bellezza, quando si tende a definirla o a comprenderla direzionando lo sguardo verso l’alto, risulta noiosa e narcotizzante?
Bellezza e conoscenza nel pensiero di Costantino Esposito
Fronzi g
2025-01-01
Abstract
In apertura di una conferenza intitolata La pratica della bellezza, James Hillman lamenta il fatto che generalmente parlare di “bello” e di “bellezza” in filosofia ha significato per troppo tempo, e in maniera piuttosto retorica, riferirsi a una dimensione ideale, elevata, così elevata da rendere la discussione su questi temi “noiosa, ottundente, narcotizzante”. Molto più interessante potrebbe essere parlare di bellezza come “pratica”, soprattutto in un momento storico (eravamo all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso) in cui – sostiene Hillman – il represso non è ciò che abitualmente si immagina (la violenza, la misoginia, la sessualità, l’infanzia, le emozioni, i sentimenti, lo spirito), ma la bellezza. Ma le cose stanno davvero così? La discussione sulla bellezza, quando si tende a definirla o a comprenderla direzionando lo sguardo verso l’alto, risulta noiosa e narcotizzante?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


