La prospettiva filosofico-pedagogica occidentale considerava mente e corpo entità scisse e separate; questa idea, fortemente avvalorata dalla corrente cartesiana che distingueva la res cogitans dalla res extensa, ha fatto sì che, in campo educativo, al corpo fosse attribuito un ruolo marginale rispetto alla mente. Tradizionalmente, infatti, il corpo è stato considerato subalterno alla mente, inteso come mero involucro e contenitore, substantia da gestire e controllare (Galimberti, 2002). Tuttavia, a seguito del contributo significativo della prospettiva fenomenologica (Husserl, 1950) e degli studi neuroscientifici, si è scardinato il dualismo tra le dimensioni costitutive del soggetto e il corpo ha acquisito un nuovo valore. L’educazione, di conseguenza, ha dovuto ridirezionare i suoi interventi verso soggettività incorpate e autentiche, riscoprendo le potenzialità della dimensione corporea in termini di apprendimento e di riconoscimento di sé, sin dall’infanzia. In età prescolare, infatti, come già esplicita la prospettiva piagetiana sullo sviluppo cognitivo, il corpo assolve una funzione prioritaria, poiché la costruzione e interiorizzazione dei modelli di realtà sono determinati dalla relazione che il bambino instaura con l’ambiente sociale e culturale attraverso la propria corporeità, grazie alla quale il bambino sviluppa consapevolezza di sé e degli altri (Tarozzi & Francesconi, 2013). Alla luce di questa analisi, il contributo si propone di analizzare la dimensione corporea nell'educazione zerosei, in accordo con le Linee Pedagogiche per il Sistema Integrato Zerosei (2021), che riconoscono al corpo la funzione di veicolo di comunicazione e conoscenza del mondo e di sé stessi. Nello specifico, il contributo presenta la teoria dell’Embodied Cognition (EC), invitando i professionisti dell’educazione ad adottare, attraverso specifici percorsi di formazione, un approccio educativo embodied, capace di coinvolgere contemporaneamente la dimensione corporea, cognitiva ed emotiva del bambino. Da un’analisi di diversi contributi sul tema (Green & Hopwood, 2015; Vick & Martinez, 2009) difatti, emerge la necessità di ripensare i percorsi di formazione per educatori e insegnanti zerosei in affinché siano in grado di valorizzare un “corpo docente” che osserva, si muove, comunica, interagisce in modo appropriato con i bambini, considerandolo come elemento prioritario per sviluppare una nuova professionalità, che si sostanzia non solo di un’adeguata preparazione culturale, indispensabile per impostare l’attività didattica, ma anche di social skills, essenziali ai fini di una relazione positiva tra gli insegnanti e gli alunni (Reid & Mathewson-Mitchell, 2015). In ragione della centralità che la dimensione corporea assume nei processi di apprendimento-insegnamento, promuovere la formazione degli insegnanti all’EC significa aprire, quindi, uno spazio di riflessione all’interno del quale ripensare il proprio ruolo e sviluppare e potenziare competenze curricolari e trasversali.
La corporeità nell’educazione Zerosei. Formare all’Embodied Cognition per un’Embodied Education
Teresa Di Spiridione
2025-01-01
Abstract
La prospettiva filosofico-pedagogica occidentale considerava mente e corpo entità scisse e separate; questa idea, fortemente avvalorata dalla corrente cartesiana che distingueva la res cogitans dalla res extensa, ha fatto sì che, in campo educativo, al corpo fosse attribuito un ruolo marginale rispetto alla mente. Tradizionalmente, infatti, il corpo è stato considerato subalterno alla mente, inteso come mero involucro e contenitore, substantia da gestire e controllare (Galimberti, 2002). Tuttavia, a seguito del contributo significativo della prospettiva fenomenologica (Husserl, 1950) e degli studi neuroscientifici, si è scardinato il dualismo tra le dimensioni costitutive del soggetto e il corpo ha acquisito un nuovo valore. L’educazione, di conseguenza, ha dovuto ridirezionare i suoi interventi verso soggettività incorpate e autentiche, riscoprendo le potenzialità della dimensione corporea in termini di apprendimento e di riconoscimento di sé, sin dall’infanzia. In età prescolare, infatti, come già esplicita la prospettiva piagetiana sullo sviluppo cognitivo, il corpo assolve una funzione prioritaria, poiché la costruzione e interiorizzazione dei modelli di realtà sono determinati dalla relazione che il bambino instaura con l’ambiente sociale e culturale attraverso la propria corporeità, grazie alla quale il bambino sviluppa consapevolezza di sé e degli altri (Tarozzi & Francesconi, 2013). Alla luce di questa analisi, il contributo si propone di analizzare la dimensione corporea nell'educazione zerosei, in accordo con le Linee Pedagogiche per il Sistema Integrato Zerosei (2021), che riconoscono al corpo la funzione di veicolo di comunicazione e conoscenza del mondo e di sé stessi. Nello specifico, il contributo presenta la teoria dell’Embodied Cognition (EC), invitando i professionisti dell’educazione ad adottare, attraverso specifici percorsi di formazione, un approccio educativo embodied, capace di coinvolgere contemporaneamente la dimensione corporea, cognitiva ed emotiva del bambino. Da un’analisi di diversi contributi sul tema (Green & Hopwood, 2015; Vick & Martinez, 2009) difatti, emerge la necessità di ripensare i percorsi di formazione per educatori e insegnanti zerosei in affinché siano in grado di valorizzare un “corpo docente” che osserva, si muove, comunica, interagisce in modo appropriato con i bambini, considerandolo come elemento prioritario per sviluppare una nuova professionalità, che si sostanzia non solo di un’adeguata preparazione culturale, indispensabile per impostare l’attività didattica, ma anche di social skills, essenziali ai fini di una relazione positiva tra gli insegnanti e gli alunni (Reid & Mathewson-Mitchell, 2015). In ragione della centralità che la dimensione corporea assume nei processi di apprendimento-insegnamento, promuovere la formazione degli insegnanti all’EC significa aprire, quindi, uno spazio di riflessione all’interno del quale ripensare il proprio ruolo e sviluppare e potenziare competenze curricolari e trasversali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


