Il presente studio esamina la formazione di unioni miste in Italia nell’ultimo decennio, con una particolare attenzione alle donne migranti. Il processo migratorio comporta spesso incertezza e ritardi nel raggiungimento della stabilità economica, che possono influire sui tempi di formazione delle unioni. Le fasi iniziali della migrazione rivelano, spesso, due situazioni contrastanti: gli squilibri di genere all'interno dei gruppi di migranti possono promuovere le unioni miste, mentre la distribuzione geografica e la segregazione spaziale possono limitare le opportunità di contatto tra i gruppi. Un fattore chiave è il meccanismo di abbinamento nel ‘mercato matrimoniale’, in cui le società moderne tendono a favorire i partner con livelli di istruzione simili e un alto potenziale di guadagno, dando spesso luogo a coppie endogame (etnicamente simili). La fine degli anni '70 ha segnato un aumento dei flussi migratori che ha portato a un incremento delle unioni miste, caratterizzate da varie combinazioni di nazionalità, compresi partner culturalmente lontani. Nonostante ciò, in Italia persistono alti livelli di omogamia sociale e culturale tra i partner. L'analisi per nazionalità mostra una maggiore incidenza di spose straniere provenienti dall'America centrale e meridionale, una tendenza all'aumento da parte dell'Asia orientale e una crescente attenzione per coloro che provengono dall'Europa centro-orientale. Tra il 2012 e il 2021, per le donne straniere il matrimonio è stata la modalità predominante per ottenere la cittadinanza italiana, mentre per gli uomini permane predominante la modalità legata alla residenza stabile e prolungata sul territorio italiano (ex art.9 L. 91/1992). Nel 2020, in corrispondenza della pandemia, si osserva un notevole calo dei matrimoni che interessa anche le coppie miste. La percentuale di seconde nozze è più alta nelle unioni tra uomini italiani e spose straniere, rispetto alle altre tipologie di unione; quasi l'80% delle unioni che coinvolgono due stranieri risultano essere prime nozze. In ultimo, nell’osservare il matching nel titolo di studio, emerge che le spose straniere e gli sposi italiani tendono ad allinearsi fino al livello di diploma di scuola superiore. Mentre è a partire dal titolo di studio corrispondente ad una laurea triennale che si osserva, spesso, un disallineamento tra i livelli di istruzione degli uomini italiani e delle donne straniere, laddove quest’ultime sembrano avere un livello di istruzione superiore a quello dei loro partner. Questo studio, in estrema sintesi, evidenzia la complessa interazione tra migrazione, stabilità economica e fattori sociali nella formazione delle unioni miste in Italia.

Le donne migranti che formano unioni miste in Italia: uno sguardo sull’ultimo decennio

Roberta Pace
2025-01-01

Abstract

Il presente studio esamina la formazione di unioni miste in Italia nell’ultimo decennio, con una particolare attenzione alle donne migranti. Il processo migratorio comporta spesso incertezza e ritardi nel raggiungimento della stabilità economica, che possono influire sui tempi di formazione delle unioni. Le fasi iniziali della migrazione rivelano, spesso, due situazioni contrastanti: gli squilibri di genere all'interno dei gruppi di migranti possono promuovere le unioni miste, mentre la distribuzione geografica e la segregazione spaziale possono limitare le opportunità di contatto tra i gruppi. Un fattore chiave è il meccanismo di abbinamento nel ‘mercato matrimoniale’, in cui le società moderne tendono a favorire i partner con livelli di istruzione simili e un alto potenziale di guadagno, dando spesso luogo a coppie endogame (etnicamente simili). La fine degli anni '70 ha segnato un aumento dei flussi migratori che ha portato a un incremento delle unioni miste, caratterizzate da varie combinazioni di nazionalità, compresi partner culturalmente lontani. Nonostante ciò, in Italia persistono alti livelli di omogamia sociale e culturale tra i partner. L'analisi per nazionalità mostra una maggiore incidenza di spose straniere provenienti dall'America centrale e meridionale, una tendenza all'aumento da parte dell'Asia orientale e una crescente attenzione per coloro che provengono dall'Europa centro-orientale. Tra il 2012 e il 2021, per le donne straniere il matrimonio è stata la modalità predominante per ottenere la cittadinanza italiana, mentre per gli uomini permane predominante la modalità legata alla residenza stabile e prolungata sul territorio italiano (ex art.9 L. 91/1992). Nel 2020, in corrispondenza della pandemia, si osserva un notevole calo dei matrimoni che interessa anche le coppie miste. La percentuale di seconde nozze è più alta nelle unioni tra uomini italiani e spose straniere, rispetto alle altre tipologie di unione; quasi l'80% delle unioni che coinvolgono due stranieri risultano essere prime nozze. In ultimo, nell’osservare il matching nel titolo di studio, emerge che le spose straniere e gli sposi italiani tendono ad allinearsi fino al livello di diploma di scuola superiore. Mentre è a partire dal titolo di studio corrispondente ad una laurea triennale che si osserva, spesso, un disallineamento tra i livelli di istruzione degli uomini italiani e delle donne straniere, laddove quest’ultime sembrano avere un livello di istruzione superiore a quello dei loro partner. Questo studio, in estrema sintesi, evidenzia la complessa interazione tra migrazione, stabilità economica e fattori sociali nella formazione delle unioni miste in Italia.
2025
978-88-495-5725-1
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