Il contributo esplora le tangenze tra il film 'Moloch' (1999) di Aleksandr Sokurov e due capolavori del cinema nazista, 'Il trionfo della volontà' (1934) e 'Olympia' (1938) di Leni Riefenstahl. Basandosi su assunti teorici mutuati da pensatori come Walter Benjamin e Susan Sontag, si esamina in particolare il rapporto tra fascinazione cinematografica e la figura del dittatore. Tale rapporto, rappresentato al massimo grado nelle opere della Riefenstahl, è fortemente problematizzato nel film di Sokurov.

Il dittatore emerge come vincitore?

Giovanni Bassi
2013-01-01

Abstract

Il contributo esplora le tangenze tra il film 'Moloch' (1999) di Aleksandr Sokurov e due capolavori del cinema nazista, 'Il trionfo della volontà' (1934) e 'Olympia' (1938) di Leni Riefenstahl. Basandosi su assunti teorici mutuati da pensatori come Walter Benjamin e Susan Sontag, si esamina in particolare il rapporto tra fascinazione cinematografica e la figura del dittatore. Tale rapporto, rappresentato al massimo grado nelle opere della Riefenstahl, è fortemente problematizzato nel film di Sokurov.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/555123
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact