Il contributo muove dall’analisi delle norme introdotte dal d.m. 11 aprile 2023, n. 161, contenente - così come (ri)rubricato e modificato dall’art. 1 del d.m. 21 marzo 2024, n. 108, - le “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura del Ministero della cultura”, con cui è stato imposto il pagamento di un corrispettivo per la riproduzione delle immagini dei beni del patrimonio culturale di proprietà dello Stato e compie un’indagine in ordine alla natura e al fondamento giuridico di tale diritto (di esclusiva). In quest’ottica, analizza le disposizioni in esame nella prospettiva delle norme sul diritto d’autore contenute nella l. 22 aprile 1941, n. 633, (l.d.a.), in particolare, della disciplina delle opere ad esemplare unico e di quelle relative ai diritti connessi. Infine, si sofferma sul quadro normativo europeo per la creazione di un mercato unico digitale, rispetto al quale si pone in distonia anche l’art. 32-quater l.d.a., che rimanda indirettamente al pagamento di tale canone (attraverso il richiamo delle norme del Codice dei Beni Culturali, di cui le Linee guida costituiscono attuazione) e, prendendo in considerazione il caso della riproduzione di dette immagini mediante la creazione di NFT, nonché il caso della riproduzione in forma tridimensionale e quello della riproduzione “in scala” delle stesse, conclude dimostrando come, al di là delle contraddizioni insite nel sistema, si sia in presenza di un diritto di esclusiva “atipico” e, dunque, sui generis.
Riproduzione delle immagini dei beni culturali e nuove tecnologie tra diritto d’autore, diritti connessi e diritto sui generis
Resta Maria Stella
2025-01-01
Abstract
Il contributo muove dall’analisi delle norme introdotte dal d.m. 11 aprile 2023, n. 161, contenente - così come (ri)rubricato e modificato dall’art. 1 del d.m. 21 marzo 2024, n. 108, - le “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura del Ministero della cultura”, con cui è stato imposto il pagamento di un corrispettivo per la riproduzione delle immagini dei beni del patrimonio culturale di proprietà dello Stato e compie un’indagine in ordine alla natura e al fondamento giuridico di tale diritto (di esclusiva). In quest’ottica, analizza le disposizioni in esame nella prospettiva delle norme sul diritto d’autore contenute nella l. 22 aprile 1941, n. 633, (l.d.a.), in particolare, della disciplina delle opere ad esemplare unico e di quelle relative ai diritti connessi. Infine, si sofferma sul quadro normativo europeo per la creazione di un mercato unico digitale, rispetto al quale si pone in distonia anche l’art. 32-quater l.d.a., che rimanda indirettamente al pagamento di tale canone (attraverso il richiamo delle norme del Codice dei Beni Culturali, di cui le Linee guida costituiscono attuazione) e, prendendo in considerazione il caso della riproduzione di dette immagini mediante la creazione di NFT, nonché il caso della riproduzione in forma tridimensionale e quello della riproduzione “in scala” delle stesse, conclude dimostrando come, al di là delle contraddizioni insite nel sistema, si sia in presenza di un diritto di esclusiva “atipico” e, dunque, sui generis.| File | Dimensione | Formato | |
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