Il Convegno di cui il volume raccoglie gli Atti rappresenta la prima messa a sistema delle ricerche sull’archeologia di età borbonica in Puglia, con la partecipazione degli studiosi europei che maggiormente hanno curato questa linea di ricerca, nell’ambito di un progetto internazionale organizzato dal Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dalla Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli. Ne è risultato un aggiornamento sulle vicende dell’archeologia in Puglia in questo periodo, che ha segnato l’avvio delle ricerche in numerosi siti dove si continua a scavare e ha visto la formazione di collezioni importanti, dalle quali si sono formati anche Musei di tradizione oggi attivi in diversi distretti. Con questo approccio sono state strutturate tre sessioni tematiche. La prima è dedicata ai “siti”, con l’obiettivo della ricomposizione di contesti, non pochi ricostruiti per la prima volta. Diversi aspetti delle indagini di età borbonica sono reinterpretati alla luce delle acquisizioni da scavi recenti e, allo stesso modo, alcune evidenze recenti, anche rilevanti, si chiariscono sulla base di attestazioni note dalle prime indagini, rinsaldando il nesso imprescindibile tra tutte le stagioni della ricerca, a riprova della imprescindibilità della storia della ricerca. I contesti si ricompongono anche grazie all’analisi di particolari personalità e famiglie, al loro modo di guardare al mondo antico e all’apporto che hanno dato allo studio storico, come emerge dalla seconda sessione dedicata alle “personalità”. Tra queste, risalto specifico è dato per la prima volta alla figura di Carlo Bonucci e alla sua attività in Puglia e in particolare a Canosa, sulla base di un ampio carteggio finora inedito e conservato nel Fondo Carlo Bonucci del Centro Caprense Ignazio Cerio di Capri. L’ultimo atto è caratterizzato dalle “collezioni e musei” poiché il mondo dell’archeologia e della tutela ministeriale sono intrinsecamente legati alle dinamiche collezionistiche da cui ha origine la formazione delle più antiche raccolte museali, la cui impronta culturale, delineata da nuove acquisizioni, può essere seguita fino ad oggi e può orientare con nuovi argomenti i programmi di valorizzazione di questi musei.
Archeologia in Puglia in età borbonica
Gianluca Mastrocinque;
2024-01-01
Abstract
Il Convegno di cui il volume raccoglie gli Atti rappresenta la prima messa a sistema delle ricerche sull’archeologia di età borbonica in Puglia, con la partecipazione degli studiosi europei che maggiormente hanno curato questa linea di ricerca, nell’ambito di un progetto internazionale organizzato dal Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dalla Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli. Ne è risultato un aggiornamento sulle vicende dell’archeologia in Puglia in questo periodo, che ha segnato l’avvio delle ricerche in numerosi siti dove si continua a scavare e ha visto la formazione di collezioni importanti, dalle quali si sono formati anche Musei di tradizione oggi attivi in diversi distretti. Con questo approccio sono state strutturate tre sessioni tematiche. La prima è dedicata ai “siti”, con l’obiettivo della ricomposizione di contesti, non pochi ricostruiti per la prima volta. Diversi aspetti delle indagini di età borbonica sono reinterpretati alla luce delle acquisizioni da scavi recenti e, allo stesso modo, alcune evidenze recenti, anche rilevanti, si chiariscono sulla base di attestazioni note dalle prime indagini, rinsaldando il nesso imprescindibile tra tutte le stagioni della ricerca, a riprova della imprescindibilità della storia della ricerca. I contesti si ricompongono anche grazie all’analisi di particolari personalità e famiglie, al loro modo di guardare al mondo antico e all’apporto che hanno dato allo studio storico, come emerge dalla seconda sessione dedicata alle “personalità”. Tra queste, risalto specifico è dato per la prima volta alla figura di Carlo Bonucci e alla sua attività in Puglia e in particolare a Canosa, sulla base di un ampio carteggio finora inedito e conservato nel Fondo Carlo Bonucci del Centro Caprense Ignazio Cerio di Capri. L’ultimo atto è caratterizzato dalle “collezioni e musei” poiché il mondo dell’archeologia e della tutela ministeriale sono intrinsecamente legati alle dinamiche collezionistiche da cui ha origine la formazione delle più antiche raccolte museali, la cui impronta culturale, delineata da nuove acquisizioni, può essere seguita fino ad oggi e può orientare con nuovi argomenti i programmi di valorizzazione di questi musei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


