Il volume Racconti americani presenta una serie di contributi utili per la comprensione del genere racconto, ritenuto tra i fondativi della letteratura nordamericana di lingua inglese. I saggi coprono un ampio arco temporale che va dalla prima metà dell’Ottocento fino a oggi, e mostrano come la short story americana, nel suo lungo cammino, abbia sempre mantenuto una straordinaria versatilità, una inesausta capacità di dialogare con il mondo e con la Storia, o con lo sviluppo della scienza e della tecnologia, conservando al contempo una forte componente di invenzione narrativa. Attraverso riletture acute e innovative delle short stories di grandi autori dell’Ottocento – da Edgar Allan Poe a Henry David Thoreau e Mark Twain - e poi del Novecento – da Francis Scott Fitzgerald a Eudora Welty, da J. D. Salinger a Tennessee Williams e altri – il lettore approda a una dimensione contemporanea e transnazionale, in cui il genere si arricchisce di voci provenienti da culture diverse e talvolta lontane. Ne sono prova i racconti dell’indo-americana di origina ebraica Ruth Prawer Jhabvala, della nippo-americana Naomi Hirahara, dell’ebreo-americano Nathan Englander o di J. M. Coetzee, nato in Sud Africa, vissuto negli Stati Uniti e dal 2006 naturalizzatosi australiano. In tutti i saggi del presente volume il genere racconto si manifesta come una forma aperta e ricca di significati, capace di offrirsi a interpretazioni critiche sempre nuove. Il suo statuto di brevità, rimasto inalterato da Edgar Allan Poe a Raymond Carver, fa sì che il lettore proceda sedotto, e senza distrazioni, fino alla fine della storia; consentendo al racconto di farsi anche veicolo potente di tematiche di dissenso, di denuncia sociale e di resistenza al conformismo, ieri come oggi.
Racconti americani
Cristina Consiglio
2025-01-01
Abstract
Il volume Racconti americani presenta una serie di contributi utili per la comprensione del genere racconto, ritenuto tra i fondativi della letteratura nordamericana di lingua inglese. I saggi coprono un ampio arco temporale che va dalla prima metà dell’Ottocento fino a oggi, e mostrano come la short story americana, nel suo lungo cammino, abbia sempre mantenuto una straordinaria versatilità, una inesausta capacità di dialogare con il mondo e con la Storia, o con lo sviluppo della scienza e della tecnologia, conservando al contempo una forte componente di invenzione narrativa. Attraverso riletture acute e innovative delle short stories di grandi autori dell’Ottocento – da Edgar Allan Poe a Henry David Thoreau e Mark Twain - e poi del Novecento – da Francis Scott Fitzgerald a Eudora Welty, da J. D. Salinger a Tennessee Williams e altri – il lettore approda a una dimensione contemporanea e transnazionale, in cui il genere si arricchisce di voci provenienti da culture diverse e talvolta lontane. Ne sono prova i racconti dell’indo-americana di origina ebraica Ruth Prawer Jhabvala, della nippo-americana Naomi Hirahara, dell’ebreo-americano Nathan Englander o di J. M. Coetzee, nato in Sud Africa, vissuto negli Stati Uniti e dal 2006 naturalizzatosi australiano. In tutti i saggi del presente volume il genere racconto si manifesta come una forma aperta e ricca di significati, capace di offrirsi a interpretazioni critiche sempre nuove. Il suo statuto di brevità, rimasto inalterato da Edgar Allan Poe a Raymond Carver, fa sì che il lettore proceda sedotto, e senza distrazioni, fino alla fine della storia; consentendo al racconto di farsi anche veicolo potente di tematiche di dissenso, di denuncia sociale e di resistenza al conformismo, ieri come oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


