Il compenso del lavoro autonomo costituisce tradizionalmente un aspetto particolarmente delicato e problematico: da un lato la cultura giuridica del lavoro sembra refrattaria ad ogni regolamentazione ete- ronoma nel campo del lavoro non subordinato, anche in ragione del rilievo solo relativo del fattore tempo quale misura dell’adempimento; dall’altro lato, l’indiscusso bisogno di tutela economica che promana dal contesto sociale ha dato luogo a interventi legislativi sul compenso delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi, sia ordinisti sia non ordini- sti, molto tardivi ed estremamente frammentati. L'A. si misura con questi aspetti concentrandosi sui criteri della determinazione del corrispettivo, alla luce delle più recenti innovazioni legislative e giurisprudenziali.
Alcune riflessioni sull’utilizzo del criterio della proporzionalità alla qualità e quantità del lavoro per la determinazione del compenso nel lavoro autonomo
Ornella La Tegola
2025-01-01
Abstract
Il compenso del lavoro autonomo costituisce tradizionalmente un aspetto particolarmente delicato e problematico: da un lato la cultura giuridica del lavoro sembra refrattaria ad ogni regolamentazione ete- ronoma nel campo del lavoro non subordinato, anche in ragione del rilievo solo relativo del fattore tempo quale misura dell’adempimento; dall’altro lato, l’indiscusso bisogno di tutela economica che promana dal contesto sociale ha dato luogo a interventi legislativi sul compenso delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi, sia ordinisti sia non ordini- sti, molto tardivi ed estremamente frammentati. L'A. si misura con questi aspetti concentrandosi sui criteri della determinazione del corrispettivo, alla luce delle più recenti innovazioni legislative e giurisprudenziali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


