Fin dagli anni ’90 il lavoro socioeducativo con i giovani svolto in contesti diversi da quello della scuola è stato progressivamente messo al centro delle iniziative di politica giovanile dell’Unione Europea. Il trattato istitutivo dell’Unione, infatti, riconosce anche a questo segmento del lavoro educativo un ruolo significativo per promuovere la cooperazione tra gli Stati membri in materia di istruzione e formazione. Dopo più di trent’anni di progetti europei volti a sviluppare capacità, pratiche e politiche di youth work, in Italia manca ancora un riconoscimento istituzionale di questa sfera specifica del lavoro socioeducativo e una legislazione organica sulle sue finalità, le forme che può assumere in termini di approcci e metodi, la formazione di chi vi opera e, non ultimo, la creazione di una base deontologica comune alle diverse culture che lo animano. Il debole riconoscimento istituzionale e professionale che caratterizza questo ambito, tuttavia, rischia di portare a trascurare la presenza storica in Italia di una pluralità di attività socioeducative e culturali praticate al di fuori del sistema scolastico e sviluppate prevalentemente nel terzo settore in forma associativa. Il saggio si propone di offrire una conoscenza utile al dibattito (in corso e possibile) sul riconoscimento dell’educazione non formale giovanile in quanto settore e in quanto lavoro professionale con una sua specifica base normativa e deontologica. Infatti, la sfida di costruire una rappresentazione condivisa dell’identità specifica dell’animazione socioeducativa giovanile e di comprenderne la complessità, non può che passare anche dalla conoscenza e dalla riflessione critica su come il ruolo dell’associazionismo nel settore giovanile si sia intrecciato con i principali cambiamenti politici, sociali e culturali del passato, segnando il passo verso l’impegnativo percorso di affermazione dei principi di pluralismo, cooperazione nel rispetto delle differenze, educazione alla libera scelta, universalismo e inclusione sociale come argini all’autoreferenzialità e alla selettività su base ideologica.

Per una storia dell’associazionismo giovanile in Italia dal Novecento a oggi

Daniele Morciano
2025-01-01

Abstract

Fin dagli anni ’90 il lavoro socioeducativo con i giovani svolto in contesti diversi da quello della scuola è stato progressivamente messo al centro delle iniziative di politica giovanile dell’Unione Europea. Il trattato istitutivo dell’Unione, infatti, riconosce anche a questo segmento del lavoro educativo un ruolo significativo per promuovere la cooperazione tra gli Stati membri in materia di istruzione e formazione. Dopo più di trent’anni di progetti europei volti a sviluppare capacità, pratiche e politiche di youth work, in Italia manca ancora un riconoscimento istituzionale di questa sfera specifica del lavoro socioeducativo e una legislazione organica sulle sue finalità, le forme che può assumere in termini di approcci e metodi, la formazione di chi vi opera e, non ultimo, la creazione di una base deontologica comune alle diverse culture che lo animano. Il debole riconoscimento istituzionale e professionale che caratterizza questo ambito, tuttavia, rischia di portare a trascurare la presenza storica in Italia di una pluralità di attività socioeducative e culturali praticate al di fuori del sistema scolastico e sviluppate prevalentemente nel terzo settore in forma associativa. Il saggio si propone di offrire una conoscenza utile al dibattito (in corso e possibile) sul riconoscimento dell’educazione non formale giovanile in quanto settore e in quanto lavoro professionale con una sua specifica base normativa e deontologica. Infatti, la sfida di costruire una rappresentazione condivisa dell’identità specifica dell’animazione socioeducativa giovanile e di comprenderne la complessità, non può che passare anche dalla conoscenza e dalla riflessione critica su come il ruolo dell’associazionismo nel settore giovanile si sia intrecciato con i principali cambiamenti politici, sociali e culturali del passato, segnando il passo verso l’impegnativo percorso di affermazione dei principi di pluralismo, cooperazione nel rispetto delle differenze, educazione alla libera scelta, universalismo e inclusione sociale come argini all’autoreferenzialità e alla selettività su base ideologica.
2025
9791255683698
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/551620
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact