La cospicua bibliografia sulla “questione di Trieste” di cui fino ad oggi disponiamo, ha sempre privilegiato l’indagine sulle relazioni tra i diversi attori investiti del problema giuliano in sede internazionale. Questo tema si presta però ad essere analizzato anche da una diversa angolatura, che risulta di più specifica importanza per la storia interna italiana, vale a dire il rapporto particolare che si venne allora stabilendo tra il governo di Roma e i diversi soggetti politici che ne sostenevano gli obiettivi nel territorio rivendicato. Servendosi della documentazione nuova che negli ultimi anni si è resa disponibile alla consultazione, ma anche valorizzando documenti da tempo pubblicati, questa ricerca segue nel loro intrecciarsi e nel loro reciproco interagire sia le posizioni e le iniziative dell’Italia verso i suoi interlocutori internazionali, sia i condizionamenti che una politica interna sempre più dipendente da fragili coalizioni parlamentari dettava alla politica estera, sia l’arduo confronto con l’ambiente locale, dove il governo militare anglo-americano appariva determinato a non lasciarsi sottrarre la sua autorità, mentre l'agitata scena politica giuliana era dominata da una pluralità di forze in aspra contesa tra loro. La spregiudicatezza di strumenti tattici cui il governo italiano aveva deciso di ricorrere per influire sulla vita politica triestina, l’ambiguo atteggiamento adottato nei confronti del GMA, il sostegno concesso a chi non arretrava di fronte alla violenza contro gli avversari, non sempre erano condivisi dai partiti filo-italiani di Trieste, preoccupati di salvaguardare anche nel contesto locale i valori fondativi della vita politica italiana nella nuova fase repubblicana e spesso perplessi di fronte all’inerzia governativa nell’affrontare il destino economico della città, che non era difficile prevedere incerto, una volta risoltasi positivamente la lunga vertenza internazionale. Nonostante le scosse di una lotta politica che aveva visto per lunghi anni nel dopoguerra un succedersi di sopraffazioni e violenze, nel ventennio seguente al 1954 i partiti triestini si sarebbero dimostrati capaci di fondare un sistema politico dotato di stabilità e coesione.

La difficile intesa. Roma e Trieste nella questione giuliana 1945-1954

MILLO, Anna
2011-01-01

Abstract

La cospicua bibliografia sulla “questione di Trieste” di cui fino ad oggi disponiamo, ha sempre privilegiato l’indagine sulle relazioni tra i diversi attori investiti del problema giuliano in sede internazionale. Questo tema si presta però ad essere analizzato anche da una diversa angolatura, che risulta di più specifica importanza per la storia interna italiana, vale a dire il rapporto particolare che si venne allora stabilendo tra il governo di Roma e i diversi soggetti politici che ne sostenevano gli obiettivi nel territorio rivendicato. Servendosi della documentazione nuova che negli ultimi anni si è resa disponibile alla consultazione, ma anche valorizzando documenti da tempo pubblicati, questa ricerca segue nel loro intrecciarsi e nel loro reciproco interagire sia le posizioni e le iniziative dell’Italia verso i suoi interlocutori internazionali, sia i condizionamenti che una politica interna sempre più dipendente da fragili coalizioni parlamentari dettava alla politica estera, sia l’arduo confronto con l’ambiente locale, dove il governo militare anglo-americano appariva determinato a non lasciarsi sottrarre la sua autorità, mentre l'agitata scena politica giuliana era dominata da una pluralità di forze in aspra contesa tra loro. La spregiudicatezza di strumenti tattici cui il governo italiano aveva deciso di ricorrere per influire sulla vita politica triestina, l’ambiguo atteggiamento adottato nei confronti del GMA, il sostegno concesso a chi non arretrava di fronte alla violenza contro gli avversari, non sempre erano condivisi dai partiti filo-italiani di Trieste, preoccupati di salvaguardare anche nel contesto locale i valori fondativi della vita politica italiana nella nuova fase repubblicana e spesso perplessi di fronte all’inerzia governativa nell’affrontare il destino economico della città, che non era difficile prevedere incerto, una volta risoltasi positivamente la lunga vertenza internazionale. Nonostante le scosse di una lotta politica che aveva visto per lunghi anni nel dopoguerra un succedersi di sopraffazioni e violenze, nel ventennio seguente al 1954 i partiti triestini si sarebbero dimostrati capaci di fondare un sistema politico dotato di stabilità e coesione.
2011
978-88-6268-224-4
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