UN’INDAGINE PILOTA SULLA MOCK IMPOLITENESS

Studies based on impoliteness define mock impoliteness as a communicative strategy involving the canceling of traditional perlocution- ary effects flowing from conventionalised impoliteness formulae (e.g. insults, threats etc.). Specifically, this pilot study aims to observe the prosodic behav- ior of mock impoliteness when the speakers use it to promote friendship and solidarity with their interlocutors. A sample of 72 target sentences (36 genuine impolite sentences + 36 mock impolite sentences) performed by a group of Italian (Bari) male speakers was analysed using Praat with which the values of F0, intensity, speech rate, and duration of the nuclear vowel were extracted. The results suggest that the two types of impoliteness investigated differ, es- pecially concerning F0 and intensity values. Genuine impoliteness is charac- terised by significantly more marked prosody than mock impoliteness, which relies on a solid paralinguistic apparatus.

La letteratura delinea la mock impoliteness come una pratica comu- nicativa in cui si assiste all’impiego di formule di scortesia convenzionali (ess. insulti, minacce, ecc.) private dei tradizionali effetti perlocutori. Questa ricerca pilota si prefigge l’obiettivo di osservare i tratti prosodici della mock impoliteness quando è adoperata come strumento volto a mostrare cameratismo tra gli in- teragenti. Un campione di 72 frasi target (36 con attitudine genuine + 36 con attitudine mock) realizzate da parlanti baresi è stato sottoposto ad analisi acustica mediante il software Praat con cui sono stati estratti i valori di F0, intensità, speech rate e durata della vocale nucleare. I risultati suggeriscono la presenza di alcune differenze fra le due tipologie di scortesia indagate, soprattutto in riferimento all’andamento di F0 e intensità. La genuine impoliteness rivela una prosodia più marcata, mentre la mock si affida a un solido apparato paralinguistico.