LA RINNOVAZIONE PROBATORIA IN APPELLO COME ANTIDOTO ALL’ERRORE GIUDIZIARIO

Selective reform, whose leitmotif is substantiated “in the efficiency of criminal justice through an organic reform for the reduction of trial times” is grafted into the appeal judgment with the use of a selective logic aimed at restricting the cases of renewal, sacrificing the procedural position of the defendant acquitted with the abbreviated procedure. As a result, the practice used sacrificed the time of the trial and produced consequences on the effectiveness of the principle of immediacy on appeal. In reality, doubts arise on the criteria of equality, of protection of procedural rules, of meta values that the criminal trial wants to protect also because, it is known, that often the decisive evidence in favor of the defendant acquitted in abbreviated in the case of reformatio in pejus or of the convicted in the first instance, requires extra time in the defense investigations and would be contrary to the cognitive purpose of the criminal trial, not provide for an obligation to renew in the appeal proceedings. Not to mention the contradictions in terms of the efficiency of justice and the reduction of the time of the trial that limit the appeal but systematically provide for the remedy of revision, which although almost inaccessible, would revive the time of the assessment, in the case of new evidence, after the final judgment.

La riforma Cartabia, il cui leitmotiv si sostanzia «nell’efficienza della giustizia penale attraverso una riforma organica per la riduzione dei tempi del processo» si innesta nel giudizio di appello con, l’utilizzo di una logica selettiva finalizzata a restringere i casi di rinnovazione, sacrificando la posizione processuale dell’imputato assolto con il rito abbreviato. Di conseguenza, la prassi adoperata ha immolato i tempi del processo, e prodotto conseguenze sull’efficacia del principio di immediatezza in appello. In realtà, dubbi sorgono sui criteri di uguaglianza, di tutela delle regole procedurali, dei meta valori che il processo penale vuole tutelare anche perché, si sa, che spesso le prove decisive a favore dell’imputato, assolto in abbreviato in caso di reformatio in pejus e soprattutto del condannato in primo grado, richiedono tempi supplementari nelle indagini difensive e sarebbe contrario alla finalità cognitiva del processo penale, non prevedere un obbligo di rinnovazione nel giudizio di appello. Per non parlare delle contraddizioni in termini, sull’efficienza della giustizia e la riduzione dei tempi del processo che limitano l’appello ma prevedono, sul piano sistematico, il rimedio della revisione che, sebbene quasi inaccessibile, farebbe rivivere i tempi dell’accertamento, in caso di prove nuove, dopo il giudicato.