Negli anni fra il 1988 e il 1893 il giovane poeta William Butler Yeats realizzò quattro antologie di leggende e fiabe irlandesi, seguite da una raccolta di saggi sul folklore, in duplice edizione, intitolata The Celtic Twilight(1893; 1902). Queste opere giovanili rappresentano il fulcro dell’intenso rapporto che Yeats sceglie di instaurare con la tradizione folklorica irlandese, da sempre riconosciuta dai critici, primi fra tutti Richard Ellman (1954) e Norman Jeffares (1965), come una delle componenti essenziali - accanto alla passione per le scienze occulte - della sua esperienza di formazione artistica e intellettuale. Pur riconoscendone la centralità, la critica ha tuttavia tardato a indagare in maniera più approfondita il rapporto di Yeats con il folklore e solo a partire dalla metà degli anni Settanta alcuni studi hanno cominciato a metterne a fuoco la portata, alla luce dei numerosissimi articoli e contributi in conferenze e riviste in cui Yeats sceglie per oggetto motivi ed elementi della tradizione popolare irlandese . In tempi più recenti l’attenzione della critica ha guardato con rinnovato interesse al rapporto di Yeats con il folklore dalla prospettiva dell’etnografia e della antropologia culturale cogliendo nel suo interesse per il folklore un fenomeno figlio della stessa temperie culturale che aveva generato le opere di Frazer e gli studi di Boas e di Malinowski. Secondo Sean Heuston (2011), tale approccio antropologico ed etnografico alle opere di Yeats legate al folklore è quanto mai opportuno e consentirebbe di riequilibrare quell’ipoteca negativa che grava sulla posizione ambivalente di Yeats come figura rappresentativa dell’identità irlandese, compromessa nel suo caso dalla discendenza da una famiglia protestante anglo-irlandese. La possibilità di rileggere l’opera di Yeats da una prospettiva antropologica ed etnografica come un tentativo di andare incontro al popolo irlandese per dargli voce, proprio attraverso la raccolta di materiali del folklore, rappresenterebbe dunque una occasione di rilettura di questo aspetto cruciale dell’opera del poeta e della sua formazione (Heuston 2011).
William Butler Yeats e il folklore irlandese
Maristella Gatto
2024-01-01
Abstract
Negli anni fra il 1988 e il 1893 il giovane poeta William Butler Yeats realizzò quattro antologie di leggende e fiabe irlandesi, seguite da una raccolta di saggi sul folklore, in duplice edizione, intitolata The Celtic Twilight(1893; 1902). Queste opere giovanili rappresentano il fulcro dell’intenso rapporto che Yeats sceglie di instaurare con la tradizione folklorica irlandese, da sempre riconosciuta dai critici, primi fra tutti Richard Ellman (1954) e Norman Jeffares (1965), come una delle componenti essenziali - accanto alla passione per le scienze occulte - della sua esperienza di formazione artistica e intellettuale. Pur riconoscendone la centralità, la critica ha tuttavia tardato a indagare in maniera più approfondita il rapporto di Yeats con il folklore e solo a partire dalla metà degli anni Settanta alcuni studi hanno cominciato a metterne a fuoco la portata, alla luce dei numerosissimi articoli e contributi in conferenze e riviste in cui Yeats sceglie per oggetto motivi ed elementi della tradizione popolare irlandese . In tempi più recenti l’attenzione della critica ha guardato con rinnovato interesse al rapporto di Yeats con il folklore dalla prospettiva dell’etnografia e della antropologia culturale cogliendo nel suo interesse per il folklore un fenomeno figlio della stessa temperie culturale che aveva generato le opere di Frazer e gli studi di Boas e di Malinowski. Secondo Sean Heuston (2011), tale approccio antropologico ed etnografico alle opere di Yeats legate al folklore è quanto mai opportuno e consentirebbe di riequilibrare quell’ipoteca negativa che grava sulla posizione ambivalente di Yeats come figura rappresentativa dell’identità irlandese, compromessa nel suo caso dalla discendenza da una famiglia protestante anglo-irlandese. La possibilità di rileggere l’opera di Yeats da una prospettiva antropologica ed etnografica come un tentativo di andare incontro al popolo irlandese per dargli voce, proprio attraverso la raccolta di materiali del folklore, rappresenterebbe dunque una occasione di rilettura di questo aspetto cruciale dell’opera del poeta e della sua formazione (Heuston 2011).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


