The extension of the European Union Emissions Trading System (EU ETS) to the maritime sector, introduced by Directive (EU) 2023/959, represents an epochal transformation in climate regulation for transport that generates profound implications for the Italian market. This study analyzes the regulatory evolution of the maritime ETS system, the specific criticalities for Italy, and the development prospects for innovative financial instruments in carbon markets. The implementation of the system, with an estimated economic impact of over 6.5 billion euros at European level in the first year of application, configures a new regulatory paradigm destined to redefine the competitive balances of national and international maritime transport. For Italy, a country with one of Europe's most significant maritime fleets, emerging criticalities mainly concern the competitiveness of transhipment ports, the adaptation of port infrastructure, and the need for investments estimated at 24 billion euros at European level for the transition toward alternative fuels. The research highlights how the asymmetric application of the ETS - with 100% taxation for intra-EU voyages and 50% for extra-EU ones - risks generating significant carbon leakage phenomena, particularly damaging for Italian ports competing with North African hubs not subject to the system. The cost analysis for Italian shipowners projects a gradual increase from 250 million euros in 2024 to one billion euros by 2030. The study proposes the development of over-the-counter (OTC) markets for maritime carbon credits, the establishment of a National Maritime Transition Fund fed by ETS auction proceeds, and the introduction of innovative financial instruments such as green bonds linked to climate performance and contracts for difference for alternative fuels. The conclusions emphasize the need for strengthened coordination between competent authorities and predictive monitoring of the system's distortive effects to preserve the competitiveness of the Italian maritime sector.

L'estensione del sistema europeo di scambio di quote di emissione (EU ETS) al settore marittimo, introdotta dalla Direttiva (UE) 2023/959, rappresenta una trasformazione epocale nella regolamentazione climatica dei trasporti che genera implicazioni profonde per il mercato italiano. Questo studio analizza l'evoluzione normativa del sistema ETS marittimo, le criticità specifiche per l'Italia e le prospettive di sviluppo di strumenti finanziari innovativi nei mercati del carbonio. L'implementazione del sistema, con un impatto economico stimato in oltre 6,5 miliardi di euro a livello europeo nel primo anno di applicazione, configura un nuovo paradigma normativo destinato a ridefinire gli equilibri competitivi del trasporto marittimo nazionale e internazionale. Per l'Italia, paese con una delle marinerie più significative d'Europa, le criticità emergenti riguardano principalmente la competitività dei porti di transhipment, l'adeguamento delle infrastrutture portuali e la necessità di investimenti stimati in 24 miliardi di euro a livello europeo per la transizione verso combustibili alternativi. La ricerca evidenzia come l'applicazione asimmetrica dell'ETS - con tassazione al 100% per i viaggi intra-UE e al 50% per quelli extra-UE - rischi di generare significativi fenomeni di carbon leakage, particolarmente dannosi per i porti italiani in competizione con hub nordafricani non soggetti al sistema. L'analisi dei costi per l'armamento italiano proietta un incremento graduale da 250 milioni di euro nel 2024 fino a un miliardo di euro entro il 2030. Lo studio propone lo sviluppo di mercati over-the-counter (OTC) per i crediti di carbonio marittimi, l'istituzione di un Fondo nazionale per la transizione marittima alimentato dai proventi d'asta ETS, e l'introduzione di strumenti finanziari innovativi come i green bonds legati alla performance climatica e i contratti per differenza per combustibili alternativi. Le conclusioni sottolineano la necessità di un coordinamento rafforzato tra le autorità competenti e di un monitoraggio predittivo degli effetti distorsivi del sistema per preservare la competitività del settore marittimo italiano.

Il sistema ETS marittimo: evoluzione normativa, criticità nazionali e prospettive per lo sviluppo di strumenti finanziari nei mercati del carbonio

ugo patroni griffi
;
2025-01-01

Abstract

The extension of the European Union Emissions Trading System (EU ETS) to the maritime sector, introduced by Directive (EU) 2023/959, represents an epochal transformation in climate regulation for transport that generates profound implications for the Italian market. This study analyzes the regulatory evolution of the maritime ETS system, the specific criticalities for Italy, and the development prospects for innovative financial instruments in carbon markets. The implementation of the system, with an estimated economic impact of over 6.5 billion euros at European level in the first year of application, configures a new regulatory paradigm destined to redefine the competitive balances of national and international maritime transport. For Italy, a country with one of Europe's most significant maritime fleets, emerging criticalities mainly concern the competitiveness of transhipment ports, the adaptation of port infrastructure, and the need for investments estimated at 24 billion euros at European level for the transition toward alternative fuels. The research highlights how the asymmetric application of the ETS - with 100% taxation for intra-EU voyages and 50% for extra-EU ones - risks generating significant carbon leakage phenomena, particularly damaging for Italian ports competing with North African hubs not subject to the system. The cost analysis for Italian shipowners projects a gradual increase from 250 million euros in 2024 to one billion euros by 2030. The study proposes the development of over-the-counter (OTC) markets for maritime carbon credits, the establishment of a National Maritime Transition Fund fed by ETS auction proceeds, and the introduction of innovative financial instruments such as green bonds linked to climate performance and contracts for difference for alternative fuels. The conclusions emphasize the need for strengthened coordination between competent authorities and predictive monitoring of the system's distortive effects to preserve the competitiveness of the Italian maritime sector.
2025
L'estensione del sistema europeo di scambio di quote di emissione (EU ETS) al settore marittimo, introdotta dalla Direttiva (UE) 2023/959, rappresenta una trasformazione epocale nella regolamentazione climatica dei trasporti che genera implicazioni profonde per il mercato italiano. Questo studio analizza l'evoluzione normativa del sistema ETS marittimo, le criticità specifiche per l'Italia e le prospettive di sviluppo di strumenti finanziari innovativi nei mercati del carbonio. L'implementazione del sistema, con un impatto economico stimato in oltre 6,5 miliardi di euro a livello europeo nel primo anno di applicazione, configura un nuovo paradigma normativo destinato a ridefinire gli equilibri competitivi del trasporto marittimo nazionale e internazionale. Per l'Italia, paese con una delle marinerie più significative d'Europa, le criticità emergenti riguardano principalmente la competitività dei porti di transhipment, l'adeguamento delle infrastrutture portuali e la necessità di investimenti stimati in 24 miliardi di euro a livello europeo per la transizione verso combustibili alternativi. La ricerca evidenzia come l'applicazione asimmetrica dell'ETS - con tassazione al 100% per i viaggi intra-UE e al 50% per quelli extra-UE - rischi di generare significativi fenomeni di carbon leakage, particolarmente dannosi per i porti italiani in competizione con hub nordafricani non soggetti al sistema. L'analisi dei costi per l'armamento italiano proietta un incremento graduale da 250 milioni di euro nel 2024 fino a un miliardo di euro entro il 2030. Lo studio propone lo sviluppo di mercati over-the-counter (OTC) per i crediti di carbonio marittimi, l'istituzione di un Fondo nazionale per la transizione marittima alimentato dai proventi d'asta ETS, e l'introduzione di strumenti finanziari innovativi come i green bonds legati alla performance climatica e i contratti per differenza per combustibili alternativi. Le conclusioni sottolineano la necessità di un coordinamento rafforzato tra le autorità competenti e di un monitoraggio predittivo degli effetti distorsivi del sistema per preservare la competitività del settore marittimo italiano.
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