A seguito dell’emergenza pandemica e del ricorso massivo alle tecnologie in ambito educativo, si sono resi ancor più evidenti i ritardi nello sviluppo delle competenze digitali, segnalando la presenza di un’ulteriore declinazione del concetto di povertà educativa riferita agli ambienti onlife (Floridi, 2015), connessa con lo sviluppo fisico e il benessere psicosociale dei minori (Save the Children, 2021). I richiami ministeriali, volti a garantire l’accessibilità a tecnologie e infrastrutture digitali in ambiente scolastico, restano un elemento utile ma non sufficiente, se slegate dalla contestuale promozione di quelle abilità necessarie a vivere il mondo digitale, a cogliere tutte le opportunità della Rete e a proteggersi dai rischi. Come insegna l’approccio multidimensionale (Alkire e Foster, 2011), infatti, la dimensione materiale e economica da sola non basta a dare senso al fenomeno della povertà, soprattutto quando il discorso si sofferma sul tratto educativo, condizionando il presente e ipotecando il futuro dei minori. Di fronte a questo scenario, il contributo pone in luce la necessità di approfondire la sfida pedagogica della povertà educativa digitale: partendo dall'analisi della letteratura nazionale e internazionale sul tema (Smits et al., 2022; Marangi, Pasta & Rivoltella, 2022; Di Genova & Baroni, 2022), rileggendo il quadro di riferimento europeo per le competenze digitali (DigComp2.2, 2022) e integrando la strategia dell’Unione Europea sui Diritti dell’Infanzia (2021) ed il Commento Generale alla Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ONU legato ai diritti dei minori in ambiente digitale (2021), si sottolinea il bisogno di un definitivo quadro d’intenti comune tra scuola, famiglia e territorio, al fine di contrastare la digital educational poverty favorendo la partecipazione attiva alla vita analogica e digitale di tutti gli studenti sulla base di aspetti quali consapevolezza, spirito critico e responsabilità. L’intervento suggerisce le possibili posture pedagogiche utili a fronteggiare questa sfida, dando maggiore respiro agli aspetti socio-relazionali in real life, indispensabili per abitare un mondo sempre più interconnesso: in una società in cui il digitale è un elemento cardine delle quotidiane attività sociali, infatti, diventa indispensabile educare alle digital skills, intese però non soltanto come abilità di utilizzo dei device, ma come possibilità di interagire con le nuove tecnologie per rafforzare la relazione positiva con se stessi, con gli altri e con il mondo. Superando, quindi, una visione dettata dalla sola disponibilità di accesso o dalla presenza di singole competenze di media literacy, si delineano i punti cardine attorno ai quali organizzare percorsi di riflessione e precoce identificazione in contrasto alle forme di digital educational poverty, utili al fine di promuovere il benessere digitale e incidere concretamente sulle prassi legate all'educazione alla cittadinanza digitale.
La povertà educativa in un mondo iperconnesso: affrontare la sfida della digital educational poverty
Francesco Pizzolorusso
2025-01-01
Abstract
A seguito dell’emergenza pandemica e del ricorso massivo alle tecnologie in ambito educativo, si sono resi ancor più evidenti i ritardi nello sviluppo delle competenze digitali, segnalando la presenza di un’ulteriore declinazione del concetto di povertà educativa riferita agli ambienti onlife (Floridi, 2015), connessa con lo sviluppo fisico e il benessere psicosociale dei minori (Save the Children, 2021). I richiami ministeriali, volti a garantire l’accessibilità a tecnologie e infrastrutture digitali in ambiente scolastico, restano un elemento utile ma non sufficiente, se slegate dalla contestuale promozione di quelle abilità necessarie a vivere il mondo digitale, a cogliere tutte le opportunità della Rete e a proteggersi dai rischi. Come insegna l’approccio multidimensionale (Alkire e Foster, 2011), infatti, la dimensione materiale e economica da sola non basta a dare senso al fenomeno della povertà, soprattutto quando il discorso si sofferma sul tratto educativo, condizionando il presente e ipotecando il futuro dei minori. Di fronte a questo scenario, il contributo pone in luce la necessità di approfondire la sfida pedagogica della povertà educativa digitale: partendo dall'analisi della letteratura nazionale e internazionale sul tema (Smits et al., 2022; Marangi, Pasta & Rivoltella, 2022; Di Genova & Baroni, 2022), rileggendo il quadro di riferimento europeo per le competenze digitali (DigComp2.2, 2022) e integrando la strategia dell’Unione Europea sui Diritti dell’Infanzia (2021) ed il Commento Generale alla Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ONU legato ai diritti dei minori in ambiente digitale (2021), si sottolinea il bisogno di un definitivo quadro d’intenti comune tra scuola, famiglia e territorio, al fine di contrastare la digital educational poverty favorendo la partecipazione attiva alla vita analogica e digitale di tutti gli studenti sulla base di aspetti quali consapevolezza, spirito critico e responsabilità. L’intervento suggerisce le possibili posture pedagogiche utili a fronteggiare questa sfida, dando maggiore respiro agli aspetti socio-relazionali in real life, indispensabili per abitare un mondo sempre più interconnesso: in una società in cui il digitale è un elemento cardine delle quotidiane attività sociali, infatti, diventa indispensabile educare alle digital skills, intese però non soltanto come abilità di utilizzo dei device, ma come possibilità di interagire con le nuove tecnologie per rafforzare la relazione positiva con se stessi, con gli altri e con il mondo. Superando, quindi, una visione dettata dalla sola disponibilità di accesso o dalla presenza di singole competenze di media literacy, si delineano i punti cardine attorno ai quali organizzare percorsi di riflessione e precoce identificazione in contrasto alle forme di digital educational poverty, utili al fine di promuovere il benessere digitale e incidere concretamente sulle prassi legate all'educazione alla cittadinanza digitale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


