Sono diverse le modalità con le quali il razzismo, da intendersi in senso piuttosto ampio come discriminazione su base etnica o religiosa, ha caratterizzato la produzione, l’esecuzione e la fruizione della musica nel 20° e 21° secolo. Gran parte delle spinte di stampo razzista si sono orientate in due direzioni principali, verso gli ebrei e verso i neri, ma anche, seppur in misura più circoscritta, verso altre minoranze etniche (ad esempio, verso le comunità romaní). A un’adeguata analisi e critica di queste tendenze non ha contribuito, per lungo tempo, neanche la storia della musica o la musicologia, spesso orientate da un approccio fondamentalmente eurocentrico.
Razzismo e musica
Fronzi Giacomo
2025-01-01
Abstract
Sono diverse le modalità con le quali il razzismo, da intendersi in senso piuttosto ampio come discriminazione su base etnica o religiosa, ha caratterizzato la produzione, l’esecuzione e la fruizione della musica nel 20° e 21° secolo. Gran parte delle spinte di stampo razzista si sono orientate in due direzioni principali, verso gli ebrei e verso i neri, ma anche, seppur in misura più circoscritta, verso altre minoranze etniche (ad esempio, verso le comunità romaní). A un’adeguata analisi e critica di queste tendenze non ha contribuito, per lungo tempo, neanche la storia della musica o la musicologia, spesso orientate da un approccio fondamentalmente eurocentrico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


