Questa ricerca è frutto di un lavoro condotto a due anni dall’avvio del Piano Regionale delle Politiche Sociali della Puglia (PRPS) in seguito all'approvazione della legge della Regione Puglia del 10 luglio 2006 n. 19 e del relativo Regolamento attuativo 18 gennaio 2007, n. 4. Perché la ricerca? Il Comune di Bari nello specifico l’assessorato alle politiche sociali, in base all’applicazione del Piano regionale delle politiche sociali (PRPS), avendo realizzato un’azione di programmazione, progettazione, realizzazione del sistema locale dei servizi sociali, in modo specifico nel campo dei minori ha voluto rilevare e verificare se i nuovi servizi sociali avessero: - offerto una risposta efficace ed efficiente ai bisogni dei minori e delle famiglie del territorio; - evidenziato dei punti forti e dei punti deboli nel processo di realizzazione delle loro azioni; - finalizzato i risultati ad un’azione di miglioramento dei servizi dal punto dell’organizzazione e dell’educazione. Sono stati individuati due obiettivi principali da perseguire: 1. verificare i progressi realizzati e il grado di avanzamento effettivamente conseguito a livello educativo e organizzativo dai progetti finanziati, per riscontrare l’efficienza e l’efficacia con cui i vari servizi sociali stavano portando a termine l’impegno progettuale; 2. acquisire gli elementi informativi necessari per la valutazione dell’intero programma, educativo ed organizzativo per contribuire, attraverso questa via, a migliorare i livelli di efficacia e di efficienza e se possibile quantificarne l’impatto socioeconomico e strutturale sulle aree di intervento. Obiettivi che si è deciso di realizzare attraverso due tipologie di valutazione: quella quantitativa e quella qualitativa. Questi i risultati. Dal punto di vista quantitativo, le informazioni di natura organizzativa relative ai tempi, strumenti utilizzati, finanziamenti, figure professionali presenti hanno evidenziato che le azioni realizzate e i risultati conseguiti da ogni singolo servizio sociale si sono rivelati confacenti alle norme. Pertanto i punti di forza che il Comune aveva individuato come necessari perché il soggetto erogatore dei servizi alla persona risultasse adeguato al compito e che l’Università aveva individuato relativamente a ciò che riguardava presenza, ruoli e funzioni degli educatori, sono stati rispettati e valorizzati. Dal punto divista qualitativo, invece, le azioni realizzate si sono rivelate: - pertinenti perché adeguate al bisogno educativo rilevato in ogni territorio; - efficienti perché gli interventi educativi eseguiti da personale esperto hanno avuto una ricaduta positiva; - efficaci perche tutti gli operatori intervistati hanno manifestato consapevolezza delle ragioni e delle azioni necessarie al raggiungimento del loro compito educativo, ma anche dei bisogni non espressi degli utenti e del territorio; - utili perché la presenza di tali centri si è rivelata qualitativamente alta e le attività svolte avevano anche permesso la realizzazione di processi educativi ed etici; - poco sostenibili perché, a detta soprattutto di alcuni centri,difficoltosi nella realizzazione sia per le poche risorse finanziarie, sia per aver dimezzato,con la sottrazione della scuola materna e della media dai servizi, elementi che potevano permettere nel tempo di mantenere quanto di positivo educativamente era stato realizzato; - trasferibili in altri contesti e centri perché avrebbero potuto favorire le azioni di prevenzioni sul territorio cittadino.
Professioni educative e cambiamento dei servizi sociali- il nuovo Welfare comunitario pugliese: le azioni e le buone pratiche dei servizi socio-educativi del comune di Bari
CALAPRICE, Silvana
2011-01-01
Abstract
Questa ricerca è frutto di un lavoro condotto a due anni dall’avvio del Piano Regionale delle Politiche Sociali della Puglia (PRPS) in seguito all'approvazione della legge della Regione Puglia del 10 luglio 2006 n. 19 e del relativo Regolamento attuativo 18 gennaio 2007, n. 4. Perché la ricerca? Il Comune di Bari nello specifico l’assessorato alle politiche sociali, in base all’applicazione del Piano regionale delle politiche sociali (PRPS), avendo realizzato un’azione di programmazione, progettazione, realizzazione del sistema locale dei servizi sociali, in modo specifico nel campo dei minori ha voluto rilevare e verificare se i nuovi servizi sociali avessero: - offerto una risposta efficace ed efficiente ai bisogni dei minori e delle famiglie del territorio; - evidenziato dei punti forti e dei punti deboli nel processo di realizzazione delle loro azioni; - finalizzato i risultati ad un’azione di miglioramento dei servizi dal punto dell’organizzazione e dell’educazione. Sono stati individuati due obiettivi principali da perseguire: 1. verificare i progressi realizzati e il grado di avanzamento effettivamente conseguito a livello educativo e organizzativo dai progetti finanziati, per riscontrare l’efficienza e l’efficacia con cui i vari servizi sociali stavano portando a termine l’impegno progettuale; 2. acquisire gli elementi informativi necessari per la valutazione dell’intero programma, educativo ed organizzativo per contribuire, attraverso questa via, a migliorare i livelli di efficacia e di efficienza e se possibile quantificarne l’impatto socioeconomico e strutturale sulle aree di intervento. Obiettivi che si è deciso di realizzare attraverso due tipologie di valutazione: quella quantitativa e quella qualitativa. Questi i risultati. Dal punto di vista quantitativo, le informazioni di natura organizzativa relative ai tempi, strumenti utilizzati, finanziamenti, figure professionali presenti hanno evidenziato che le azioni realizzate e i risultati conseguiti da ogni singolo servizio sociale si sono rivelati confacenti alle norme. Pertanto i punti di forza che il Comune aveva individuato come necessari perché il soggetto erogatore dei servizi alla persona risultasse adeguato al compito e che l’Università aveva individuato relativamente a ciò che riguardava presenza, ruoli e funzioni degli educatori, sono stati rispettati e valorizzati. Dal punto divista qualitativo, invece, le azioni realizzate si sono rivelate: - pertinenti perché adeguate al bisogno educativo rilevato in ogni territorio; - efficienti perché gli interventi educativi eseguiti da personale esperto hanno avuto una ricaduta positiva; - efficaci perche tutti gli operatori intervistati hanno manifestato consapevolezza delle ragioni e delle azioni necessarie al raggiungimento del loro compito educativo, ma anche dei bisogni non espressi degli utenti e del territorio; - utili perché la presenza di tali centri si è rivelata qualitativamente alta e le attività svolte avevano anche permesso la realizzazione di processi educativi ed etici; - poco sostenibili perché, a detta soprattutto di alcuni centri,difficoltosi nella realizzazione sia per le poche risorse finanziarie, sia per aver dimezzato,con la sottrazione della scuola materna e della media dai servizi, elementi che potevano permettere nel tempo di mantenere quanto di positivo educativamente era stato realizzato; - trasferibili in altri contesti e centri perché avrebbero potuto favorire le azioni di prevenzioni sul territorio cittadino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.