Il saggio si propone di rileggere alcuni testi redatti da letterati italiani del XV e del XVI secolo e dedicati, in tutto o in parte, alla descrizione di un’epidemia, al fine di evidenziare come due siano, in particolare, le metafore che hanno rivelato, attraverso i secoli, una straordinaria resistenza e un’efficace incisività nell’improntare di sé la lettura e la narrazione di fenomeni come le malattie contagiose: in primo luogo, la metafora sottesa al concetto di contagio, da sempre inteso come impurità, macchia e contaminazione anzitutto morale; in secondo luogo, la metafora che presenta un’emergenza sanitaria come una guerra senza esclusione di colpi, condotta contro un nemico invisibile: il morbo.
La narrazione delle epidemie nella letteratura italiana fra teoria miasmatica e metafora bellica
Elisa Tinelli
2024-01-01
Abstract
Il saggio si propone di rileggere alcuni testi redatti da letterati italiani del XV e del XVI secolo e dedicati, in tutto o in parte, alla descrizione di un’epidemia, al fine di evidenziare come due siano, in particolare, le metafore che hanno rivelato, attraverso i secoli, una straordinaria resistenza e un’efficace incisività nell’improntare di sé la lettura e la narrazione di fenomeni come le malattie contagiose: in primo luogo, la metafora sottesa al concetto di contagio, da sempre inteso come impurità, macchia e contaminazione anzitutto morale; in secondo luogo, la metafora che presenta un’emergenza sanitaria come una guerra senza esclusione di colpi, condotta contro un nemico invisibile: il morbo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


