“Patrimonio”: questo il titolo della lezione tenuta dall’architetto portoghese Manuel Aires Mateus a Noto, in cui ci introduce a una condizione di assoluta libertà nei confronti del patrimonio esistente. L’intenzione è quella di considerare l’insieme dei valori culturali e dei beni tangibili quale materia utile al progetto. Un metodo di lavoro che parte dalla profonda conoscenza dei luoghi e della storia degli stessi, un patrimonio materiale e immateriale di cui è necessario appropriarsi e con cui confrontarsi per la realizzazione del progetto. Un approccio che non risulta essere esclusivamente conservativo nei confronti di ciò che resta del passato ma che, al contrario, fa della preesistenza parte attiva del processo di trasformazione. Una stratificazione che pone tutto sullo stesso livello, annullando un prima e un dopo. Il progetto contemporaneo risulta quindi essere al pari della preesistenza con cui ci si confronta, un nuovo livello di lettura della realtà che non si contrappone ma si aggiunge al precedente. Tutto è patrimonio e pertanto tutto è materia per il progetto. Nel contributo vengono individuati due sguardi attraverso i quali leggere il ruolo del patrimonio all’interno di quattro progetti presentati da Manuel Aires Mateus. Nella prima coppia di progetti il patrimonio assume la consistenza immateriale dell’idea: per il Grande Museo d’Egitto l’idea di stratificazione costruisce uno spazio compresso tra due mondi; per l’Anfiteatro di Benevento l’idea del frammento dà forma a un edificio-impronta. Nella seconda coppia di progetti il patrimonio assume una presenza materiale: nel primo una casa tradizionale costruisce la memoria di famiglia; nel secondo una città medievale suggerisce le relazioni urbane.

Manuel Aires Mateus. Patrimonio, idea materiale

Matteo Pennisi
2024-01-01

Abstract

“Patrimonio”: questo il titolo della lezione tenuta dall’architetto portoghese Manuel Aires Mateus a Noto, in cui ci introduce a una condizione di assoluta libertà nei confronti del patrimonio esistente. L’intenzione è quella di considerare l’insieme dei valori culturali e dei beni tangibili quale materia utile al progetto. Un metodo di lavoro che parte dalla profonda conoscenza dei luoghi e della storia degli stessi, un patrimonio materiale e immateriale di cui è necessario appropriarsi e con cui confrontarsi per la realizzazione del progetto. Un approccio che non risulta essere esclusivamente conservativo nei confronti di ciò che resta del passato ma che, al contrario, fa della preesistenza parte attiva del processo di trasformazione. Una stratificazione che pone tutto sullo stesso livello, annullando un prima e un dopo. Il progetto contemporaneo risulta quindi essere al pari della preesistenza con cui ci si confronta, un nuovo livello di lettura della realtà che non si contrappone ma si aggiunge al precedente. Tutto è patrimonio e pertanto tutto è materia per il progetto. Nel contributo vengono individuati due sguardi attraverso i quali leggere il ruolo del patrimonio all’interno di quattro progetti presentati da Manuel Aires Mateus. Nella prima coppia di progetti il patrimonio assume la consistenza immateriale dell’idea: per il Grande Museo d’Egitto l’idea di stratificazione costruisce uno spazio compresso tra due mondi; per l’Anfiteatro di Benevento l’idea del frammento dà forma a un edificio-impronta. Nella seconda coppia di progetti il patrimonio assume una presenza materiale: nel primo una casa tradizionale costruisce la memoria di famiglia; nel secondo una città medievale suggerisce le relazioni urbane.
2024
9788862429764
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/537440
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