Osservata dal punto di vista prospettico dell’opera dei cappellani militari italiani nel primo conflitto mondiale, ecco una poderosa epitome della più grande, risalente ed epica storia della fede e delle armi. Già l’Antico Testamento, sia lecito ricordare, ci tramanda vicende di sacerdoti che si espongono in battaglia e muoiono sul campo (I Mac 5,67). E non è certo una storia di poco momento quella dei preti-soldato sul fronte italiano della Grande Guerra. Non un capitolo vicario e ancellare del più noto “bordo d’attacco” costituito dalle ben varie battaglie di arresto o di conquista del fronte trentino, dell’Isonzo o del Piave, bensì un angolo visuale privilegiato dal quale osservare e analizzare i grandi movimenti sociali e antropologici di amplissime comunità in armi e di “uomini contro”. Un punto di vista che non ha necessariamente e sempre il suo focus nel combattimento e nella vittoria, ma più in generale si concentra sulla vicenda e sulla condizione umana osservata in circostanze indubbiamente estreme.

Paolo Gaspari, Preti in battaglia. Tra apostolato e amor di patria. I cappellani militari decorati, I: 1915-1916, Udine, Gaspari Editore, 2017, 208 p., ill. (La storia raccontata e illustrata, 28); II: 1916, Udine, Gaspari Editore, 2019, 96 p., ill. (La storia raccontata e illustrata, 38); Fronte alpino, Isonzo, cappellani di marina e caduti, III: 1916-1917, Udine, Gaspari Editore, 2019, 112 p., ill. (La storia raccontata e illustrata, 41); Nelle Alpi, sul Carso, in Macedonia, sull’Ortigara, Flondar, San Gabriele e Bainsizza, IV: 1917. Udine, Gaspari Editore, 2021, 304 p., ill. (La storia raccontata e illustrata, 51); Da Caporetto alla fine della guerra, V: 1917-1918, Udine, Gaspari Editore, 2023, 320 p., ill. (La storia raccontata e illustrata, 63).

Nicola Neri
2024-01-01

Abstract

Osservata dal punto di vista prospettico dell’opera dei cappellani militari italiani nel primo conflitto mondiale, ecco una poderosa epitome della più grande, risalente ed epica storia della fede e delle armi. Già l’Antico Testamento, sia lecito ricordare, ci tramanda vicende di sacerdoti che si espongono in battaglia e muoiono sul campo (I Mac 5,67). E non è certo una storia di poco momento quella dei preti-soldato sul fronte italiano della Grande Guerra. Non un capitolo vicario e ancellare del più noto “bordo d’attacco” costituito dalle ben varie battaglie di arresto o di conquista del fronte trentino, dell’Isonzo o del Piave, bensì un angolo visuale privilegiato dal quale osservare e analizzare i grandi movimenti sociali e antropologici di amplissime comunità in armi e di “uomini contro”. Un punto di vista che non ha necessariamente e sempre il suo focus nel combattimento e nella vittoria, ma più in generale si concentra sulla vicenda e sulla condizione umana osservata in circostanze indubbiamente estreme.
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