Facendo tesoro degli stimoli generati dal prezioso lavoro di ricerca sull’identità divistica di Isa Miranda curato da Elena Mosconi in occasione di una importante personale realizzata venti anni or sono, con questo intervento si intende tornare ad indagare le pratiche e i modelli della costruzione divistica di colei che, tra le tante attrici italiane, è riconosciuta come l’unica femme fatale del ventennio fascista. Attraverso l’analisi della costruzione diegetica dei personaggi che ha interpretato, del lavoro dei fotografi di scena e quello dei fotografi fuori dal set, della composizione dei manifesti pubblicitari, della promozione sui rotocalchi divistici dell’epoca e dei discorsi sociali generati dalla dimensione pubblica della star Miranda, si porrà in evidenza la discrepanza tra l’affermarsi di un modello di donna peccaminosa e l’istanza moralizzatrice imposta dal regime. Inoltre, all’interno di questa dimensione intertestuale, da un lato si proverà ad evidenziare le numerose varianti e l’estrema evanescenza della persona divistica, dall’altro si rileveranno le contraddizioni connesse al lavoro tecnico attraverso cui, in quegli anni, si plasmavano, sul modello americano, le dive nazionali europee.

Un patto col diavolo. Evidenze e incongruenze nella costruzione divistica della fatale Miranda

Saponari Angela Bianca
2024-01-01

Abstract

Facendo tesoro degli stimoli generati dal prezioso lavoro di ricerca sull’identità divistica di Isa Miranda curato da Elena Mosconi in occasione di una importante personale realizzata venti anni or sono, con questo intervento si intende tornare ad indagare le pratiche e i modelli della costruzione divistica di colei che, tra le tante attrici italiane, è riconosciuta come l’unica femme fatale del ventennio fascista. Attraverso l’analisi della costruzione diegetica dei personaggi che ha interpretato, del lavoro dei fotografi di scena e quello dei fotografi fuori dal set, della composizione dei manifesti pubblicitari, della promozione sui rotocalchi divistici dell’epoca e dei discorsi sociali generati dalla dimensione pubblica della star Miranda, si porrà in evidenza la discrepanza tra l’affermarsi di un modello di donna peccaminosa e l’istanza moralizzatrice imposta dal regime. Inoltre, all’interno di questa dimensione intertestuale, da un lato si proverà ad evidenziare le numerose varianti e l’estrema evanescenza della persona divistica, dall’altro si rileveranno le contraddizioni connesse al lavoro tecnico attraverso cui, in quegli anni, si plasmavano, sul modello americano, le dive nazionali europee.
2024
9788846769534
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