Cosa indicano le Nuove Indicazioni? Molto semplice: le Nuove Indicazioni indicano il passato, mosse dalla paura e dal bisogno di controllo autoritario, mentre le Indicazioni del 2012 indicavano il futuro, mosse dal desiderio di espansione di una nuova cittadinanza planetaria. Leggendo le Nuove indicazioni 2025 colpisce un groviglio di passioni tristi: la paura, la sfiducia, il fastidio e quella “prudenza” che rattrappisce lo sguardo lontano, vitale, desideroso del futuro, che restringe il respiro, affanna sulla difensiva il pensiero. Saltano subito all’occhio vari oggetti di paura, in primis il corpo dell’alunno/a, la sua sessualità, la sua affettività, le sue competenze socioemotive e relazionali, il suo benessere. Un altro oggetto di paura è la complessità epistemologica dei saperi, tanto cara ad Edgar Morin, che vi ha investito la sua immensa generosità e saggezza scientifica. Anche il mondo globale nella sua complessità, impaurisce, infastidisce: l’altro da sé irrita l’identità nazionale e questo animus trabocca in modo evidente nel come viene considerato l’approccio alla storia. La passione triste si riversa anche sugli alunni/e, che vengono visti/trattati con un misto di paternalismo, sfiducia e timore, e un atteggiamento molto simile è riservato alla libertà di insegnamento e all’autonomia delle scuole. Diciassette voci critiche - Lorenza Alessandri, Fabio Bocci, Ivano Colombo, Cristiano Corsini, Simona D’Alessio, Italo Fiorin, Nicola Fonzo, Vera Gheno, Irene Gianeselli, Simone Giusti, Franco Lorenzoni, Giuditta Matucci, Valentina Migliarini, Marianna Piccioli, Luca Raina, Giuseppe Vadalà - commentano le Nuove Indicazioni 2025.

Il ritorno dall’esilio: Problemi di ri-educazione linguistica e letteraria

Irene Gianeselli
2025-01-01

Abstract

Cosa indicano le Nuove Indicazioni? Molto semplice: le Nuove Indicazioni indicano il passato, mosse dalla paura e dal bisogno di controllo autoritario, mentre le Indicazioni del 2012 indicavano il futuro, mosse dal desiderio di espansione di una nuova cittadinanza planetaria. Leggendo le Nuove indicazioni 2025 colpisce un groviglio di passioni tristi: la paura, la sfiducia, il fastidio e quella “prudenza” che rattrappisce lo sguardo lontano, vitale, desideroso del futuro, che restringe il respiro, affanna sulla difensiva il pensiero. Saltano subito all’occhio vari oggetti di paura, in primis il corpo dell’alunno/a, la sua sessualità, la sua affettività, le sue competenze socioemotive e relazionali, il suo benessere. Un altro oggetto di paura è la complessità epistemologica dei saperi, tanto cara ad Edgar Morin, che vi ha investito la sua immensa generosità e saggezza scientifica. Anche il mondo globale nella sua complessità, impaurisce, infastidisce: l’altro da sé irrita l’identità nazionale e questo animus trabocca in modo evidente nel come viene considerato l’approccio alla storia. La passione triste si riversa anche sugli alunni/e, che vengono visti/trattati con un misto di paternalismo, sfiducia e timore, e un atteggiamento molto simile è riservato alla libertà di insegnamento e all’autonomia delle scuole. Diciassette voci critiche - Lorenza Alessandri, Fabio Bocci, Ivano Colombo, Cristiano Corsini, Simona D’Alessio, Italo Fiorin, Nicola Fonzo, Vera Gheno, Irene Gianeselli, Simone Giusti, Franco Lorenzoni, Giuditta Matucci, Valentina Migliarini, Marianna Piccioli, Luca Raina, Giuseppe Vadalà - commentano le Nuove Indicazioni 2025.
2025
9788859043959
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