Il pittore Gennaro Greco (Grieco) è maggiormente conosciuto per la produzione di dipinti di piccolo formato in cui si raffigurano rovine, spazi architettonici, vedute fantastiche e insenature naturali ascrivibili al filone del rovinismo napoletano di primo Settecento con il pittore Leonardo Coccorante : «Operine condotte con notevole finezza di lume chiaro e colorismo prezioso, nelle quali, sia pure con effetti di delizioso ‘capriccio’ rococò, l’inserto a volte anche preponderante della ‘rovina’ disposta a suggerire una spazialità dorata e senza fine, proprio come nel gioco allusivo delle ‘architettura in prospettive per interni di chiese e dimore gentilizie, ha soprattutto valore come strumento prospettico, elemento determinante per suggestive soluzioni scenografiche» . La tendenza di Greco nel rappresentare la rovina in prospettiva, riprendendo e modificando alcuni elementi della tradizione seicentesca riconducibile a Viviano Codazzi, a Domenico Gargiulo, ad Ascanio Luciani e a Giovanni Ghisolfi, influì sulla propensione del pittore ad approfondire il ruolo della quadratura dipinta, tecnica decorativa in voga nelle residenze napoletane e a sviluppare l’interesse per la scenografia sempre più crescente nella capitale partenopea. In questo contesto alcuni pittori, noti nei documenti con la dicitura ‘ornamentisti’, accanto alla loro produzione da ‘cavaletto’, che ebbe grande eco tra i collezionisti stranieri, affiancarono una discreta produzione di pittura quadraturistica, vale a dire architetture prospettiche sulle volte che andavano ad arricchire la tela centrale generalmente affidata al pittore figurista. E’ il caso di Gennaro Greco la cui produzione di decorazione a quadratura prospettica resta oggi del tutto sconosciuta, nonostante alcune fonti ci confermano la specializzazione del pittore in tale genere . Pertanto la quadratura prospettica presente sulla volta della chiesa del Carmine di Sorrento, datata 1709 e firmata da Gennaro Greco, finora sfuggita alle attenzioni della critica, costituisce una testimonianza eccezionale della sua attività da quadraturista, ad oggi come si è detto perlopiù solo documentata.

Il pittore Gennaro Greco (Grieco) “mirabilmente avanzato ne’ studj dell’Architettura”: quadraturismo e decorazioni illusionistiche tra Napoli e Sorrento

Di Liddo Isabella
2024-01-01

Abstract

Il pittore Gennaro Greco (Grieco) è maggiormente conosciuto per la produzione di dipinti di piccolo formato in cui si raffigurano rovine, spazi architettonici, vedute fantastiche e insenature naturali ascrivibili al filone del rovinismo napoletano di primo Settecento con il pittore Leonardo Coccorante : «Operine condotte con notevole finezza di lume chiaro e colorismo prezioso, nelle quali, sia pure con effetti di delizioso ‘capriccio’ rococò, l’inserto a volte anche preponderante della ‘rovina’ disposta a suggerire una spazialità dorata e senza fine, proprio come nel gioco allusivo delle ‘architettura in prospettive per interni di chiese e dimore gentilizie, ha soprattutto valore come strumento prospettico, elemento determinante per suggestive soluzioni scenografiche» . La tendenza di Greco nel rappresentare la rovina in prospettiva, riprendendo e modificando alcuni elementi della tradizione seicentesca riconducibile a Viviano Codazzi, a Domenico Gargiulo, ad Ascanio Luciani e a Giovanni Ghisolfi, influì sulla propensione del pittore ad approfondire il ruolo della quadratura dipinta, tecnica decorativa in voga nelle residenze napoletane e a sviluppare l’interesse per la scenografia sempre più crescente nella capitale partenopea. In questo contesto alcuni pittori, noti nei documenti con la dicitura ‘ornamentisti’, accanto alla loro produzione da ‘cavaletto’, che ebbe grande eco tra i collezionisti stranieri, affiancarono una discreta produzione di pittura quadraturistica, vale a dire architetture prospettiche sulle volte che andavano ad arricchire la tela centrale generalmente affidata al pittore figurista. E’ il caso di Gennaro Greco la cui produzione di decorazione a quadratura prospettica resta oggi del tutto sconosciuta, nonostante alcune fonti ci confermano la specializzazione del pittore in tale genere . Pertanto la quadratura prospettica presente sulla volta della chiesa del Carmine di Sorrento, datata 1709 e firmata da Gennaro Greco, finora sfuggita alle attenzioni della critica, costituisce una testimonianza eccezionale della sua attività da quadraturista, ad oggi come si è detto perlopiù solo documentata.
2024
9788898330980
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/526780
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