L’articolo si concentra sul significato da attribuire agli aggettivi che l’ordinamento giuridico utilizza per qualificare il salario, ponendo una questione metodologica relativa al rapporto fra norma giuridica e rapporti economici. L’articolo prova a verificare in che modo le qualità del salario, cioè adeguatezza e sufficienza, possano tradursi in un preciso valore monetario. A tal fine, nell’articolo si mettono in evidenza gli effetti e le contraddizioni prodotti quando i concetti normativi vengono trasformati in valori economici.

“Adeguato”, “sufficiente”, “povero”, “basso”, “dignitoso”: il salario in Italia fra principi giuridici e numeri economici

Vincenzo Bavaro
2023-01-01

Abstract

L’articolo si concentra sul significato da attribuire agli aggettivi che l’ordinamento giuridico utilizza per qualificare il salario, ponendo una questione metodologica relativa al rapporto fra norma giuridica e rapporti economici. L’articolo prova a verificare in che modo le qualità del salario, cioè adeguatezza e sufficienza, possano tradursi in un preciso valore monetario. A tal fine, nell’articolo si mettono in evidenza gli effetti e le contraddizioni prodotti quando i concetti normativi vengono trasformati in valori economici.
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