Hidden in the Murge and now almost invisible, traces remain of a landscape that has become difficult to interpret—ruined and progressively reclaimed by slow but relentless processes of transformation. In stark contrast to these calm and peaceful places, these traces bring us back, with the compelling force of their material presence, to the great conflicts of the 20th century. Though the Murge region never experienced open hostilities, it played a massive role in terms of logistical support throughout the century. In this context lies the story of the expansive Camp 65, a site spanning approximately 30 hectares (to give an idea, it is larger than Apulian archaeological sites such as Herdonia or Egnazia and about half the size of Pompeii!). Located roughly halfway between Altamura and Gravina along the route of State Road 96, this site still reveals remnants of large barracks, guard towers, guard quarters, command offices, and even a small garden. The garden is marked by the poignant remains of a fountain decorated with dolphins, a solitary witness to its past.

Seminascoste nelle Murge, e ormai quasi invisibili, rimangono tracce di un paesaggio ormai difficilmente leggibile perché in rovina e progressivamente riassorbito da lenti ma inesorabili processi di trasformazione. In contrasto stridente con questi luoghi così calmi e pacifici, queste tracce ci riportano, con la forza della loro dimensione materiale, ai grandi conflitti del Novecento, in cui il comparto murgiano è stato coinvolto, seppure mai in aperte ostilità, massicciamente in termini di supporto logistico, lungo tutto l’arco del secolo. In questo contesto si inserisce la storia del grande campo 65, un sito di circa 30 ettari (per intenderci è più esteso di siti archeologici pugliesi come Herdonia o Egnazia, ovvero circa la metà di Pompei!), situato a circa metà strada fra Altamura e Gravina, lungo il percorso della statale 96. Qui, su un vasto pianoro prossimo alla strada, si vedono ancora oggi i resti di grandi baracche, torrette di guardia, alloggi delle guardie e uffici del comando e addirittura di un piccolo giardino di cui rimane, stranito testimone, il rudere di una fontana decorata da delfini.

Camp 65: Archaeology of the Contemporary Past

giuliano de felice
2024-01-01

Abstract

Seminascoste nelle Murge, e ormai quasi invisibili, rimangono tracce di un paesaggio ormai difficilmente leggibile perché in rovina e progressivamente riassorbito da lenti ma inesorabili processi di trasformazione. In contrasto stridente con questi luoghi così calmi e pacifici, queste tracce ci riportano, con la forza della loro dimensione materiale, ai grandi conflitti del Novecento, in cui il comparto murgiano è stato coinvolto, seppure mai in aperte ostilità, massicciamente in termini di supporto logistico, lungo tutto l’arco del secolo. In questo contesto si inserisce la storia del grande campo 65, un sito di circa 30 ettari (per intenderci è più esteso di siti archeologici pugliesi come Herdonia o Egnazia, ovvero circa la metà di Pompei!), situato a circa metà strada fra Altamura e Gravina, lungo il percorso della statale 96. Qui, su un vasto pianoro prossimo alla strada, si vedono ancora oggi i resti di grandi baracche, torrette di guardia, alloggi delle guardie e uffici del comando e addirittura di un piccolo giardino di cui rimane, stranito testimone, il rudere di una fontana decorata da delfini.
2024
9788894553222
Hidden in the Murge and now almost invisible, traces remain of a landscape that has become difficult to interpret—ruined and progressively reclaimed by slow but relentless processes of transformation. In stark contrast to these calm and peaceful places, these traces bring us back, with the compelling force of their material presence, to the great conflicts of the 20th century. Though the Murge region never experienced open hostilities, it played a massive role in terms of logistical support throughout the century. In this context lies the story of the expansive Camp 65, a site spanning approximately 30 hectares (to give an idea, it is larger than Apulian archaeological sites such as Herdonia or Egnazia and about half the size of Pompeii!). Located roughly halfway between Altamura and Gravina along the route of State Road 96, this site still reveals remnants of large barracks, guard towers, guard quarters, command offices, and even a small garden. The garden is marked by the poignant remains of a fountain decorated with dolphins, a solitary witness to its past.
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