La casa - studio di Vito Maiullari si trova a circa due chilometri da Altamura, in un lembo di periferia a nord della città ancora immersa nella Murgia. Dalla strada provinciale 238 che attraversa il Parco Nazionale e che conduce a Corato, una strada sterrata nella contrada Crapolicchio porta verso un complesso di grandi edifici a capanna, costruiti in pietra nei primi del XX secolo, e trasformati intorno agli anni ’50 in un’azienda agricola d’avanguardia, dedita alla produzione di lino, lenticchie e lana; l’insieme degli edifici si presenta attualmente come un interessante esempio di archeologia industriale parzialmente recuperato, in attesa di rifunzionalizzazione. Circonda gli edifici un vero e proprio parco di pietre e opere, già concluse o in attesa di essere lavorate, bianche lucenti sotto il sole della Murgia. Oggi si presenta come una vera collezione geologica, un archivio lapideo, un tesoro prezioso che ha cambiato forma e composizione, e che nel tempo l’artista ha costantemente, compulsivamente in

Itinerari culturali nella Terra di Bari. Vito Maiullari, Murgia atelier d’artista

alessandro buongiorno;rosalinda romanelli
2022-01-01

Abstract

La casa - studio di Vito Maiullari si trova a circa due chilometri da Altamura, in un lembo di periferia a nord della città ancora immersa nella Murgia. Dalla strada provinciale 238 che attraversa il Parco Nazionale e che conduce a Corato, una strada sterrata nella contrada Crapolicchio porta verso un complesso di grandi edifici a capanna, costruiti in pietra nei primi del XX secolo, e trasformati intorno agli anni ’50 in un’azienda agricola d’avanguardia, dedita alla produzione di lino, lenticchie e lana; l’insieme degli edifici si presenta attualmente come un interessante esempio di archeologia industriale parzialmente recuperato, in attesa di rifunzionalizzazione. Circonda gli edifici un vero e proprio parco di pietre e opere, già concluse o in attesa di essere lavorate, bianche lucenti sotto il sole della Murgia. Oggi si presenta come una vera collezione geologica, un archivio lapideo, un tesoro prezioso che ha cambiato forma e composizione, e che nel tempo l’artista ha costantemente, compulsivamente in
2022
978-88-85753-62-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/521646
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