Gli studi più recenti sulla Compagnia di Gesù hanno generalmente toccato soltanto tangenzialmente il tema del rapporto tra Gesuiti ed Inquisizione, e sono stati almeno in parte influenzati dall’angolatura fortemente concentrata sull’istituzione “inquisizione”, sul sistema inquisitoriale, il suo personale, la sua attività, la sua mentalità. Alla luce di fonti manoscritte provenienti dall’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, questo saggio mette in luce i rapporti di dipendenza ma anche di autonomia della Compagnia rispetto alla “Suprema”. Se il punto di vista per osservare questo fenomeno storico dall’inquisizione si sposta alle complesse attività della Compagnia, e se con i termini di “supplenza”, “stampella”, “supporto” si intende in qualche modo una sorta di subordinazione dei Gesuiti alle direttive della Suprema, questo giudizio deve essere a nostro avviso almeno in parte attenuato. A considerare l’attività antiereticale di quest’ordine religioso, sia a livello centrale sia a quello locale, si può notare logiche ed intenti se si vuole paralleli ma non certo subordinati. La Compagnia utilizzò sapientemente l’Inquisizione e non fu di essa in qualche modo uno strumento. Negli anni più caldi della battaglia antiereticale, la Compagnia di Gesù sembrerebbe dunque agire secondo schemi e logiche proprie. Un percorso questo che si sviluppa in Italia tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta del Cinquecento. In seguito la Compagnia, esaurita la spinta dovuta all’emergenza antiereticale, raggiunse quella maturità e quella fisionomia che ci sono più familiari.

I primi gesuiti e l'Inquisizione Romana (1547-1562)

SCARAMELLA, Pierroberto
2005-01-01

Abstract

Gli studi più recenti sulla Compagnia di Gesù hanno generalmente toccato soltanto tangenzialmente il tema del rapporto tra Gesuiti ed Inquisizione, e sono stati almeno in parte influenzati dall’angolatura fortemente concentrata sull’istituzione “inquisizione”, sul sistema inquisitoriale, il suo personale, la sua attività, la sua mentalità. Alla luce di fonti manoscritte provenienti dall’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, questo saggio mette in luce i rapporti di dipendenza ma anche di autonomia della Compagnia rispetto alla “Suprema”. Se il punto di vista per osservare questo fenomeno storico dall’inquisizione si sposta alle complesse attività della Compagnia, e se con i termini di “supplenza”, “stampella”, “supporto” si intende in qualche modo una sorta di subordinazione dei Gesuiti alle direttive della Suprema, questo giudizio deve essere a nostro avviso almeno in parte attenuato. A considerare l’attività antiereticale di quest’ordine religioso, sia a livello centrale sia a quello locale, si può notare logiche ed intenti se si vuole paralleli ma non certo subordinati. La Compagnia utilizzò sapientemente l’Inquisizione e non fu di essa in qualche modo uno strumento. Negli anni più caldi della battaglia antiereticale, la Compagnia di Gesù sembrerebbe dunque agire secondo schemi e logiche proprie. Un percorso questo che si sviluppa in Italia tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta del Cinquecento. In seguito la Compagnia, esaurita la spinta dovuta all’emergenza antiereticale, raggiunse quella maturità e quella fisionomia che ci sono più familiari.
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