Nonostante l’architettura catastale nel corso del tempo sia notevolmente cambiata, la funzione preminente del catasto, quale organismo strumentale al prelievo fiscale, è rimasta sostanzialmente invariata. Oggigiorno, però, le finalità originarie dell’istituto si sono progressivamente ampliate, alla stregua del mutamento dei bisogni e degli interessi della società post-moderna: accanto alla funzione tributaria, il catasto, quale referente topografico per informazioni tecniche, giuridiche ed economiche, è chiamato a soddisfare le ulteriori esigenze di programmazione, sviluppo e tutela del territorio e dell’ambiente, con risultati non sempre soddisfacenti. Enfatizzando la dimensione promozionale del fisco all’interno di un modello più evoluto di valutazione e tassazione degli immobili, occorre considerare il contributo che le caratteristiche originarie o acquisite di ciascun cespite offrono al perseguimento di interessi collettivi di assoluto rilievo, come la tutela dell’ambiente, la rigenerazione urbana, la salvaguardia della salute umana e la lotta ai cambiamenti climatici, concorrendo all’attuazione di strategie destinate ad orientare il rapporto tra uomo e natura. In questa visuale, lo strumento catastale, in veste rinnovata, potrebbe rappresentare un’occasione di stimolo alla ripresa economica, consentendo al Paese di guardare al futuro con uno sguardo lungimirante e realizzare uno sviluppo (realmente) sostenibile, senza tener conto delle sole contingenze di gettito. Si tratta di scenari coerenti con un modello di «eco-catasto», quale nuovo inventario di beni realizzato integrando le informazioni amministrative e censuarie esistenti con quelle relative alla classe energetica, al recupero dei centri storici, alla conoscenza e alla valutazione dell’impatto sul territorio e sull’ambiente, con particolare riferimento allo sfruttamento del suolo, all’uso di materiali ecocompatibili, alla qualità energetica e alla sostenibilità ambientale. Questo profilo consentirebbe di ridurre il carico fiscale e valorizzare i bisogni e gli interessi ambientali, dando corpo all’idea postmoderna di immobile virtuoso e «defiscalizzato», in quanto improntato agli obiettivi della sostenibilità ambientale.

Eco-catasto e rigenerazione urbana: prospettive ermeneutiche e linee di sviluppo

Uricchio Antonio Felice
;
Parente Salvatore Antonello
2024-01-01

Abstract

Nonostante l’architettura catastale nel corso del tempo sia notevolmente cambiata, la funzione preminente del catasto, quale organismo strumentale al prelievo fiscale, è rimasta sostanzialmente invariata. Oggigiorno, però, le finalità originarie dell’istituto si sono progressivamente ampliate, alla stregua del mutamento dei bisogni e degli interessi della società post-moderna: accanto alla funzione tributaria, il catasto, quale referente topografico per informazioni tecniche, giuridiche ed economiche, è chiamato a soddisfare le ulteriori esigenze di programmazione, sviluppo e tutela del territorio e dell’ambiente, con risultati non sempre soddisfacenti. Enfatizzando la dimensione promozionale del fisco all’interno di un modello più evoluto di valutazione e tassazione degli immobili, occorre considerare il contributo che le caratteristiche originarie o acquisite di ciascun cespite offrono al perseguimento di interessi collettivi di assoluto rilievo, come la tutela dell’ambiente, la rigenerazione urbana, la salvaguardia della salute umana e la lotta ai cambiamenti climatici, concorrendo all’attuazione di strategie destinate ad orientare il rapporto tra uomo e natura. In questa visuale, lo strumento catastale, in veste rinnovata, potrebbe rappresentare un’occasione di stimolo alla ripresa economica, consentendo al Paese di guardare al futuro con uno sguardo lungimirante e realizzare uno sviluppo (realmente) sostenibile, senza tener conto delle sole contingenze di gettito. Si tratta di scenari coerenti con un modello di «eco-catasto», quale nuovo inventario di beni realizzato integrando le informazioni amministrative e censuarie esistenti con quelle relative alla classe energetica, al recupero dei centri storici, alla conoscenza e alla valutazione dell’impatto sul territorio e sull’ambiente, con particolare riferimento allo sfruttamento del suolo, all’uso di materiali ecocompatibili, alla qualità energetica e alla sostenibilità ambientale. Questo profilo consentirebbe di ridurre il carico fiscale e valorizzare i bisogni e gli interessi ambientali, dando corpo all’idea postmoderna di immobile virtuoso e «defiscalizzato», in quanto improntato agli obiettivi della sostenibilità ambientale.
2024
978-88-495-5603-2
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