L’impresa, quale sistema economico aperto, tende a instaurare con il proprio ambiente un continuo processo di interscambio, estremamente mutevole e imprevedibile. Al fine di perdurare nel tempo in condizioni di equilibrio, essa può assumere, di fronte ad un ambiente sempre più perturbato, un diverso atteggiamento comportamentale che consente di: ridurre la varietà e la variabilità ambientale attraverso strategie di ricerca del consenso intorno al proprio progetto strategico (comportamento predisponente o anticipatorio); alimentare la sua capacità di adattamento continuo al dinamico ambiente in cui opera (comportamento adattivo o reattivo). In tale atteggiamento, l’obiettivo perseguito è quello di cercare la "consonanza" con il proprio ambiente, nel senso di stabilire con esso un legame armonioso di reciproca proficuità. Nel cercare di assicurare duraturi e proficui rapporti di “corrispondenza” con l’ambiente, l’impresa si trova nella necessità di interagire in una logica di tipo relazionale con le diverse classi di interlocutori aziendali (stakeholder), dagli interessi spesso contrastanti, e di intrattenere con essi stretti rapporti informativi, variamente articolati ed affidabili, oltre che tempestivi, nonché di generare, attraverso il processo comunicazionale, credibilità e fiducia. Nelle moderne economie industriali, caratterizzate dal crescente ruolo della finanza a sostenere lo sviluppo aziendale, dalla maggiore incisività dei partecipanti all’attività economica, nonché dalla possibile influenza esercitatile dall’impresa sulle decisioni di questi ultimi, la comunicazione aziendale ha assunto una notevole rilevanza. Questa permette al sistema d’impresa di evolversi in interazione con il sistema-ambiente stimolando la coevoluzione, il coadattamento, i meccanismi di retroazione dei due sistemi, la dialettica tra gli stessi. L’incremento e la diffusione dell’interesse verso la comunicazione d’impresa è imputabile, essenzialmente, al “nuovo” ruolo che l’impresa sta svolgendo nel tempo in cui viviamo, che superando l’originaria esclusiva responsabilità economica la estende anche a quella sociale ed ambientale. Tale consapevolezza da parte dell’impresa, unitamente alla più acuta sensibilità degli stessi interlocutori al “diritto” all’informazione per l’assunzione delle nuove responsabilità implicanti maggiori rischi, ha spinto la stessa a maturare l’esigenza di aprirsi al mercato e di soddisfare alcune asimmetrie informative dei suoi interlocutori, interni ed esterni, e della comunità sociale, onde permettere di sviluppare legami relazionali ancora più intensi. L’impresa, nell’intento di creare intese sociali ha dato vita ad un flessibile e quanto più trasparente, nonché articolato, circuito comunicazionale improntato alla considerazione congiunta di aspetti e problemi concernenti la propria azione gestionale, vista in funzione non solo dei suoi risultati economici, ma anche dello sviluppo della collettività umana e dell’integrità dell’ambiente. A tal riguardo, sono state utilizzate forme di comunicazione diverse che possono distinguersi tra obbligatorie (l’informazione contabile) e volontarie (soprattutto rapporti sociali, ambientali, tecnologici). Le prime principalmente rivolte ai portatori di interessi che partecipano, direttamente o indirettamente, sul piano economico al rischio d’impresa, le seconde, invece, indirizzate teoricamente a soddisfare i fabbisogni informativi di una maggiore moltitudine di soggetti interessati, compresi quelli partecipanti all’attività economica. Il lavoro, pertanto, focalizza l’attenzione sulla “multidimensionalità” dell’informazione aziendale, quale embrionale tendenza nella evoluzione della comunicazione delle imprese a rilevante responsabilità sociale (imprese quotate, multinazionali, ecc.). A tal riguardo, sono esaminati i diversi profili delle possibili dimensioni di tale “modello comunicativo congiunto” e precisamente quello della comunicazione economico-finanziaria, sociale, ambientale, tecnologica.
La multidimensionalità della comunicazione d’impresa
TURCO, Mario
2007-01-01
Abstract
L’impresa, quale sistema economico aperto, tende a instaurare con il proprio ambiente un continuo processo di interscambio, estremamente mutevole e imprevedibile. Al fine di perdurare nel tempo in condizioni di equilibrio, essa può assumere, di fronte ad un ambiente sempre più perturbato, un diverso atteggiamento comportamentale che consente di: ridurre la varietà e la variabilità ambientale attraverso strategie di ricerca del consenso intorno al proprio progetto strategico (comportamento predisponente o anticipatorio); alimentare la sua capacità di adattamento continuo al dinamico ambiente in cui opera (comportamento adattivo o reattivo). In tale atteggiamento, l’obiettivo perseguito è quello di cercare la "consonanza" con il proprio ambiente, nel senso di stabilire con esso un legame armonioso di reciproca proficuità. Nel cercare di assicurare duraturi e proficui rapporti di “corrispondenza” con l’ambiente, l’impresa si trova nella necessità di interagire in una logica di tipo relazionale con le diverse classi di interlocutori aziendali (stakeholder), dagli interessi spesso contrastanti, e di intrattenere con essi stretti rapporti informativi, variamente articolati ed affidabili, oltre che tempestivi, nonché di generare, attraverso il processo comunicazionale, credibilità e fiducia. Nelle moderne economie industriali, caratterizzate dal crescente ruolo della finanza a sostenere lo sviluppo aziendale, dalla maggiore incisività dei partecipanti all’attività economica, nonché dalla possibile influenza esercitatile dall’impresa sulle decisioni di questi ultimi, la comunicazione aziendale ha assunto una notevole rilevanza. Questa permette al sistema d’impresa di evolversi in interazione con il sistema-ambiente stimolando la coevoluzione, il coadattamento, i meccanismi di retroazione dei due sistemi, la dialettica tra gli stessi. L’incremento e la diffusione dell’interesse verso la comunicazione d’impresa è imputabile, essenzialmente, al “nuovo” ruolo che l’impresa sta svolgendo nel tempo in cui viviamo, che superando l’originaria esclusiva responsabilità economica la estende anche a quella sociale ed ambientale. Tale consapevolezza da parte dell’impresa, unitamente alla più acuta sensibilità degli stessi interlocutori al “diritto” all’informazione per l’assunzione delle nuove responsabilità implicanti maggiori rischi, ha spinto la stessa a maturare l’esigenza di aprirsi al mercato e di soddisfare alcune asimmetrie informative dei suoi interlocutori, interni ed esterni, e della comunità sociale, onde permettere di sviluppare legami relazionali ancora più intensi. L’impresa, nell’intento di creare intese sociali ha dato vita ad un flessibile e quanto più trasparente, nonché articolato, circuito comunicazionale improntato alla considerazione congiunta di aspetti e problemi concernenti la propria azione gestionale, vista in funzione non solo dei suoi risultati economici, ma anche dello sviluppo della collettività umana e dell’integrità dell’ambiente. A tal riguardo, sono state utilizzate forme di comunicazione diverse che possono distinguersi tra obbligatorie (l’informazione contabile) e volontarie (soprattutto rapporti sociali, ambientali, tecnologici). Le prime principalmente rivolte ai portatori di interessi che partecipano, direttamente o indirettamente, sul piano economico al rischio d’impresa, le seconde, invece, indirizzate teoricamente a soddisfare i fabbisogni informativi di una maggiore moltitudine di soggetti interessati, compresi quelli partecipanti all’attività economica. Il lavoro, pertanto, focalizza l’attenzione sulla “multidimensionalità” dell’informazione aziendale, quale embrionale tendenza nella evoluzione della comunicazione delle imprese a rilevante responsabilità sociale (imprese quotate, multinazionali, ecc.). A tal riguardo, sono esaminati i diversi profili delle possibili dimensioni di tale “modello comunicativo congiunto” e precisamente quello della comunicazione economico-finanziaria, sociale, ambientale, tecnologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.