A circa due anni dal convegno Ordinamento giuridico, mondo universitario e scienza antichistica di fronte alla legislazione razziale (1938-1945), tenutosi il 10-11 dicembre 2020 nell’ambito del PRIN 2017 Italian Scholars in the face of the Racial Laws (1938-1945): Ancient Historians and Jurists, in modalità a distanza in ragione degli eventi pandemici dell’ultimo biennio, si giunge finalmente a darne alle stampe gli atti. Nonostante la particolare circostanza di separazione fisica in cui l’iniziativa si era svolta, si era comunque riusciti a imprimere alle due giornate di studio una forma seminariale, con ampi e ricchi spazi di discussione e di confronto su ciascuna relazione: i contributi qui proposti ne tengono, in vario modo, conto. Il volume si articola quindi in due sezioni – “Ordinamento, cultura giuridica e contesti ideologici”, e “Vicende di studiosi e contesti di studio” – entro le quali si snodano dodici contributi e le conclusioni. Nella prima sezione la normativa razziale è stata cioè affrontata dapprima con riguardo ad alcuen premesse culturali e ideologiche (e relativa confutazione), alle sue applicazioni in ambito amministrativo, oltre che alle sue ricadute sulle varie branche del diritto. Sono stati quindi presi in esame, nella seconda sezione, alcuni percorsi interni al mondo universitario, con particolare riguardo alle scienze antichistiche; ci si è mossi a cavaliere fra esame delle dinamiche accademiche e approccio biografico al tema dell’emarginazione razziale. Percorsi di vita dei singoli, dunque, ma inseriti in più complesse dinamiche accademiche: i contributi insistono su alcune vittime della politica razziale, dai destini molto diversi tra loro, come i giusromanisti Edoardo Volterra, Adolf Berger, Walter Stein e Rosanna Morpurgo (le cui vicende si intrecciano, a vario titolo, con quelle dell’Istituto di diritto romano di Roma) e gli antichisti Mario Segre e Aldo Neppi Modona; allo stesso tempo, in queste pagine, non mancano riflessioni su quanti, come ad esempio Gaetano De Sanctis e Salvatore Riccobono, cercarono di dare in qualche modo un concreto sostegno e aiuto, scientifico ma pure economico, a studiosi, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, che s’erano trovati, in un batter d’ali, ad essere espulsi dalla comunità civica oltre che da quella accademica. Chiudono il volume le conclusioni di Marcello Fracanzani: queste, enucleate attraverso sette osservazioni, ci portano, con profondità d’analisi, alla considerazione che, per quanto sia «comprensibile che l’odio generi odio», è invece senz’altro «più difficile applicare la regola di rispondere con l’amore all’odio». Una considerazione che, mai come in questi mesi in cui assistiamo all’aggressione ingiustificata di uno stato sovrano a un altro, ci pare di stringente e penetrante attualità. Come il lettore potrà osservare (e, sperabilmente, apprezzare), il volume si caratterizza insomma per l’eterogeneità non solo dei temi trattati, ma anche delle prospettive entro cui essi sono stati svolti: infatti archivisti, storici antichisti, storici del diritto, giuristi positivi, nella diversità dei loro saperi e delle loro metodologie di studio si sono protesi a declinare in maniera corale il tema di questo convegno: un tentativo, insomma, di andare oltre la settorializzazione in cui troppo spesso si rischia di finire impantanati. Vi sono, rispetto al programma originario, e per motivi diversi, talune assenze: fra queste, quella di Guido Clemente. Malgrado egli avesse meditato profondamente e a lungo la propria relazione, le sue condizioni di salute gli avevano impedito di poter partecipare ai lavori, anche solo a distanza. La sua morte è sopraggiunta a meno di due mesi dallo svolgimento del convegno. Con sentimento partecipe non solo dei curatori, ma anche degli autori delle pagine che seguono, dedichiamo dunque alla sua memoria questi atti: una testimonianza tangibile, per quanto impari, del debito di riconoscenza nei confronti di un Maestro.
Ordinamento giuridico, mondo universitario e scienza antichissima di fronte alla normativa razziale (1938-1945)
michele dionigi
Writing – Review & Editing
2022-01-01
Abstract
A circa due anni dal convegno Ordinamento giuridico, mondo universitario e scienza antichistica di fronte alla legislazione razziale (1938-1945), tenutosi il 10-11 dicembre 2020 nell’ambito del PRIN 2017 Italian Scholars in the face of the Racial Laws (1938-1945): Ancient Historians and Jurists, in modalità a distanza in ragione degli eventi pandemici dell’ultimo biennio, si giunge finalmente a darne alle stampe gli atti. Nonostante la particolare circostanza di separazione fisica in cui l’iniziativa si era svolta, si era comunque riusciti a imprimere alle due giornate di studio una forma seminariale, con ampi e ricchi spazi di discussione e di confronto su ciascuna relazione: i contributi qui proposti ne tengono, in vario modo, conto. Il volume si articola quindi in due sezioni – “Ordinamento, cultura giuridica e contesti ideologici”, e “Vicende di studiosi e contesti di studio” – entro le quali si snodano dodici contributi e le conclusioni. Nella prima sezione la normativa razziale è stata cioè affrontata dapprima con riguardo ad alcuen premesse culturali e ideologiche (e relativa confutazione), alle sue applicazioni in ambito amministrativo, oltre che alle sue ricadute sulle varie branche del diritto. Sono stati quindi presi in esame, nella seconda sezione, alcuni percorsi interni al mondo universitario, con particolare riguardo alle scienze antichistiche; ci si è mossi a cavaliere fra esame delle dinamiche accademiche e approccio biografico al tema dell’emarginazione razziale. Percorsi di vita dei singoli, dunque, ma inseriti in più complesse dinamiche accademiche: i contributi insistono su alcune vittime della politica razziale, dai destini molto diversi tra loro, come i giusromanisti Edoardo Volterra, Adolf Berger, Walter Stein e Rosanna Morpurgo (le cui vicende si intrecciano, a vario titolo, con quelle dell’Istituto di diritto romano di Roma) e gli antichisti Mario Segre e Aldo Neppi Modona; allo stesso tempo, in queste pagine, non mancano riflessioni su quanti, come ad esempio Gaetano De Sanctis e Salvatore Riccobono, cercarono di dare in qualche modo un concreto sostegno e aiuto, scientifico ma pure economico, a studiosi, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, che s’erano trovati, in un batter d’ali, ad essere espulsi dalla comunità civica oltre che da quella accademica. Chiudono il volume le conclusioni di Marcello Fracanzani: queste, enucleate attraverso sette osservazioni, ci portano, con profondità d’analisi, alla considerazione che, per quanto sia «comprensibile che l’odio generi odio», è invece senz’altro «più difficile applicare la regola di rispondere con l’amore all’odio». Una considerazione che, mai come in questi mesi in cui assistiamo all’aggressione ingiustificata di uno stato sovrano a un altro, ci pare di stringente e penetrante attualità. Come il lettore potrà osservare (e, sperabilmente, apprezzare), il volume si caratterizza insomma per l’eterogeneità non solo dei temi trattati, ma anche delle prospettive entro cui essi sono stati svolti: infatti archivisti, storici antichisti, storici del diritto, giuristi positivi, nella diversità dei loro saperi e delle loro metodologie di studio si sono protesi a declinare in maniera corale il tema di questo convegno: un tentativo, insomma, di andare oltre la settorializzazione in cui troppo spesso si rischia di finire impantanati. Vi sono, rispetto al programma originario, e per motivi diversi, talune assenze: fra queste, quella di Guido Clemente. Malgrado egli avesse meditato profondamente e a lungo la propria relazione, le sue condizioni di salute gli avevano impedito di poter partecipare ai lavori, anche solo a distanza. La sua morte è sopraggiunta a meno di due mesi dallo svolgimento del convegno. Con sentimento partecipe non solo dei curatori, ma anche degli autori delle pagine che seguono, dedichiamo dunque alla sua memoria questi atti: una testimonianza tangibile, per quanto impari, del debito di riconoscenza nei confronti di un Maestro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.