La globalizzazione crescente dei Paesi più e meno avanzati ha comportato un’accelerazione ed intensificazione degli scambi commerciali e finanziari che spesso non ha mostrato nessun tipo di path dependence, manifestando, al contrario, in alcune aree la tendenza a rimanere sui livelli minimi. Nel 1995 l’UE ha fondato una forma di cooperazione più solida e stabile, il Partenariato Euro-Mediterraneo (PEM). La novità sta nell’unire le due dimensioni proprie della cooperazione: quella multilaterale, che si realizza con le “Euroconferenze” e quella bilaterale, complementare e sussidiaria, che si attua con gli accordi di associazione detti di “seconda generazione”. La lettura degli scambi tra i partner del PEM ha un ruolo preliminare per un’investigazione sulle possibili ricadute positive di questa nuova cooperazione. Il presente contributo illustrerà brevemente le direzioni dei principali traffici commerciali nel Mediterraneo. Al panorama sui flussi commerciali si affiancherà un breve panorama sui flussi IDE tra gli stesse raggruppamenti di Paesi. Le riflessioni sulla coerenza tra gli obiettivi posti a Barcellona nel 1995, l’operato della cooperazione euromediterranea degli ultimi dieci anni e la recente evoluzione degli scambi concluderanno il contributo.
Gli scambi nel mediterraneo nel post-barcellona: il contributo del partenariato euro-mediterraneo all’integrazione economica
PATIMO, RAFFAELLA
2006-01-01
Abstract
La globalizzazione crescente dei Paesi più e meno avanzati ha comportato un’accelerazione ed intensificazione degli scambi commerciali e finanziari che spesso non ha mostrato nessun tipo di path dependence, manifestando, al contrario, in alcune aree la tendenza a rimanere sui livelli minimi. Nel 1995 l’UE ha fondato una forma di cooperazione più solida e stabile, il Partenariato Euro-Mediterraneo (PEM). La novità sta nell’unire le due dimensioni proprie della cooperazione: quella multilaterale, che si realizza con le “Euroconferenze” e quella bilaterale, complementare e sussidiaria, che si attua con gli accordi di associazione detti di “seconda generazione”. La lettura degli scambi tra i partner del PEM ha un ruolo preliminare per un’investigazione sulle possibili ricadute positive di questa nuova cooperazione. Il presente contributo illustrerà brevemente le direzioni dei principali traffici commerciali nel Mediterraneo. Al panorama sui flussi commerciali si affiancherà un breve panorama sui flussi IDE tra gli stesse raggruppamenti di Paesi. Le riflessioni sulla coerenza tra gli obiettivi posti a Barcellona nel 1995, l’operato della cooperazione euromediterranea degli ultimi dieci anni e la recente evoluzione degli scambi concluderanno il contributo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.