L’intervento straordinario nel Mezzogiorno ha rappresentato sostanzialmente la totalità delle politiche regionali in Italia per oltre un quarantennio. In questo periodo, le politiche regionali sono risultate pressoché indipendenti dalle politiche economiche nazionali e gestite da un agente unico altrettanto indipendente, come la Cassa per il Mezzogiorno. Il paper fa un primo bilancio dell’intervento ordinario dopo un decennio dall’introduzione, considerando che il cambiamento è stato giustificato con la necessità di rendere “normali”, continuativi e addizionali gli stanziamenti per le politiche regionali, in coerenza con i principi e le procedure delle politiche regionali europee. Allo scopo di verificare se le motivazioni suddette sono state effettivamente introdotte nella prassi applicativa, il paper pone a confronto i dati delle grandezze macroeconomiche relative al Mezzogiorno ed al Centro-Nord, considerate variabili proxy dimostrative dell’efficacia dei due modelli di attuazione delle politiche regionali in Italia. La conclusione cui si giunge è che le politiche regionali sono state utilizzate a scopi compensativi ovvero come opzione morale ossequiosa del principio di equità, invece che come opportunità di impiego di risorse aggiuntive dirette alla crescita territorializzata e, perciò, economicamente rilevante. Sta di fatto che il tentativo di costruire un disegno di coevoluzione delle politiche economiche generali con quelle regionali si sono rivelati scarsamente incisivi e, di fatto, hanno creato un vuoto in cui sono stati fagocitati numerosi programmi per grandi infrastrutture che si è detto non essere alla portata dello Stato per ragioni di bilancio né delle Regioni per complessità della progettualità tecnica e per capacità finanziaria. Ne è conseguito che le politiche regionali sono rimaste nell’ambito dell’opzione morale piuttosto che divenire una gigantesca opportunità per l’intero sistema economico nazionale. E il futuro non sembra promettere meglio.

Il futuro delle politiche regionali in Italia: opportunità economica o opzione morale?

LOSURDO, Francesco;
2006-01-01

Abstract

L’intervento straordinario nel Mezzogiorno ha rappresentato sostanzialmente la totalità delle politiche regionali in Italia per oltre un quarantennio. In questo periodo, le politiche regionali sono risultate pressoché indipendenti dalle politiche economiche nazionali e gestite da un agente unico altrettanto indipendente, come la Cassa per il Mezzogiorno. Il paper fa un primo bilancio dell’intervento ordinario dopo un decennio dall’introduzione, considerando che il cambiamento è stato giustificato con la necessità di rendere “normali”, continuativi e addizionali gli stanziamenti per le politiche regionali, in coerenza con i principi e le procedure delle politiche regionali europee. Allo scopo di verificare se le motivazioni suddette sono state effettivamente introdotte nella prassi applicativa, il paper pone a confronto i dati delle grandezze macroeconomiche relative al Mezzogiorno ed al Centro-Nord, considerate variabili proxy dimostrative dell’efficacia dei due modelli di attuazione delle politiche regionali in Italia. La conclusione cui si giunge è che le politiche regionali sono state utilizzate a scopi compensativi ovvero come opzione morale ossequiosa del principio di equità, invece che come opportunità di impiego di risorse aggiuntive dirette alla crescita territorializzata e, perciò, economicamente rilevante. Sta di fatto che il tentativo di costruire un disegno di coevoluzione delle politiche economiche generali con quelle regionali si sono rivelati scarsamente incisivi e, di fatto, hanno creato un vuoto in cui sono stati fagocitati numerosi programmi per grandi infrastrutture che si è detto non essere alla portata dello Stato per ragioni di bilancio né delle Regioni per complessità della progettualità tecnica e per capacità finanziaria. Ne è conseguito che le politiche regionali sono rimaste nell’ambito dell’opzione morale piuttosto che divenire una gigantesca opportunità per l’intero sistema economico nazionale. E il futuro non sembra promettere meglio.
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