Il caso dell’introduzione dell’educazione fisica nelle scuole del meridione è altamente significativo perché dimostra come una disciplina relativamente nuova, corredata da una serie di complesse innovazioni: poter disporre di uno spazio fisico articolato, coperto (palestra) e scoperto (cortile); accompagnare l’esercizio all’uso di una attrezzatura specialistica; mettere in condizione gli alunni di poter muoversi liberamente attraverso un abbigliamento adeguato e, soprattutto, disporre di personale formato, comportava uno sforzo economico, ma forse prima di tutto culturale, non facile. Così, come dimostra il saggio di Elia, la ginnastica si praticò prevalentemente negli istituti governativi delle città capoluogo e in ogni caso con un numero di insegnanti abilitati che potevano agevolmente stare sulle dita di una mano (due soli insegnanti fino al 1864) e di due mani nel 1872 (sei unità) (Elia, p. 237). Nel corso degli anni le cose migliorarono ma certo l’indigenza generale dell’istruzione elementare e l’affanno nella distribuzione delle scuole normali governative nel mezzogiorno spiegano “la triste ghettizzazione subita dalla disciplina ginnastica, considerata come corpo estraneo rispetto alle altre materie curriculari” (Elia, p. 245).
Al servizio della Nazione: Maestri e palestre nelle scuole normali del Mezzogiorno dal 1864 al 1893
Domenico Francesco Antonio Elia
2024-01-01
Abstract
Il caso dell’introduzione dell’educazione fisica nelle scuole del meridione è altamente significativo perché dimostra come una disciplina relativamente nuova, corredata da una serie di complesse innovazioni: poter disporre di uno spazio fisico articolato, coperto (palestra) e scoperto (cortile); accompagnare l’esercizio all’uso di una attrezzatura specialistica; mettere in condizione gli alunni di poter muoversi liberamente attraverso un abbigliamento adeguato e, soprattutto, disporre di personale formato, comportava uno sforzo economico, ma forse prima di tutto culturale, non facile. Così, come dimostra il saggio di Elia, la ginnastica si praticò prevalentemente negli istituti governativi delle città capoluogo e in ogni caso con un numero di insegnanti abilitati che potevano agevolmente stare sulle dita di una mano (due soli insegnanti fino al 1864) e di due mani nel 1872 (sei unità) (Elia, p. 237). Nel corso degli anni le cose migliorarono ma certo l’indigenza generale dell’istruzione elementare e l’affanno nella distribuzione delle scuole normali governative nel mezzogiorno spiegano “la triste ghettizzazione subita dalla disciplina ginnastica, considerata come corpo estraneo rispetto alle altre materie curriculari” (Elia, p. 245).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.