La diversità di genere, di provenienza, di abilità, di salute è riconosciuta come un valore sia dalla società sia dalla normativa nazionale ed europea, sebbene ad un livello formale. Nel mondo del lavoro, infatti, anche le imprese attente a questi temi lo fanno per ottenere un ritorno di immagine nel contesto di strategie di marketing nonché per ottenere gli sgravi fiscali garantiti dalla legge. È necessario interrogarsi in profondità sul lavoro in quanto dispositivo di qualificazione dell’umano, nell’ambito di una crisi occupazionale accentuata dalla recessione causata da inquietanti pandemie e guerre. Il tessuto sociale economicamente ed eticamente impoverito ha accentuato le disuguaglianze penalizzando ancor di più le persone con disabilità e vulnerabilità, riducendo le loro opportunità di accesso al lavoro. La globalizzazione delle tecnologie cognitive sta rimodellando processi e stili di apprendimento in ogni ambito di esperienza, e così facendo genera rischi e opportunità rispetto ai quali rivolgere l’attenzione pedagogica e didattica. Tra i rischi vi è quello di assistere alla fine dell’era della competenza, dove la disinformazione si accompagna all’appannamento delle capacità di dialogo, di riflessione, di metacognizione. Tra le inedite inedite opportunità di emancipazione individuale e sociale vi è la possibilità, offerta dalle reti telematiche, di creare inedite sinergie tra soggetti, enti, istituzioni ma anche tra informazioni, saperi e culture, in particolare nel contesto di un organico raccordo tra Università e Mondo del lavoro mediato dalla figura del Pedagogista. Il presente contributo, a partire da una riflessione specifica su una didattica delle differenze che incentivi nel pedagogista mirate competenze di gestione della diversità e disabilità. Ciò in modo da favorire l’emersione di azioni che permettano alla persona con disabilità di autodeterminarsi e ai docenti universitari e datori di lavoro di acquisire/sviluppare abiti mentali inclusivi.
Diversabili e Lavoro. Il Pedagogista, specializzato nella tessitura di reti tra Università e Territorio
rosa gallelli
;pasquale renna
;
2023-01-01
Abstract
La diversità di genere, di provenienza, di abilità, di salute è riconosciuta come un valore sia dalla società sia dalla normativa nazionale ed europea, sebbene ad un livello formale. Nel mondo del lavoro, infatti, anche le imprese attente a questi temi lo fanno per ottenere un ritorno di immagine nel contesto di strategie di marketing nonché per ottenere gli sgravi fiscali garantiti dalla legge. È necessario interrogarsi in profondità sul lavoro in quanto dispositivo di qualificazione dell’umano, nell’ambito di una crisi occupazionale accentuata dalla recessione causata da inquietanti pandemie e guerre. Il tessuto sociale economicamente ed eticamente impoverito ha accentuato le disuguaglianze penalizzando ancor di più le persone con disabilità e vulnerabilità, riducendo le loro opportunità di accesso al lavoro. La globalizzazione delle tecnologie cognitive sta rimodellando processi e stili di apprendimento in ogni ambito di esperienza, e così facendo genera rischi e opportunità rispetto ai quali rivolgere l’attenzione pedagogica e didattica. Tra i rischi vi è quello di assistere alla fine dell’era della competenza, dove la disinformazione si accompagna all’appannamento delle capacità di dialogo, di riflessione, di metacognizione. Tra le inedite inedite opportunità di emancipazione individuale e sociale vi è la possibilità, offerta dalle reti telematiche, di creare inedite sinergie tra soggetti, enti, istituzioni ma anche tra informazioni, saperi e culture, in particolare nel contesto di un organico raccordo tra Università e Mondo del lavoro mediato dalla figura del Pedagogista. Il presente contributo, a partire da una riflessione specifica su una didattica delle differenze che incentivi nel pedagogista mirate competenze di gestione della diversità e disabilità. Ciò in modo da favorire l’emersione di azioni che permettano alla persona con disabilità di autodeterminarsi e ai docenti universitari e datori di lavoro di acquisire/sviluppare abiti mentali inclusivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.