The legislation derogating from the ban on the granting of state aid to enterprises has made it possible, in recent years, not only to support companies that suffered losses during the pandemic crisis but has also allowed the launch of a broader incentive policy stairs. Such an approach, while not determining any change in the general regulatory framework of the aforementioned discipline, nevertheless constitutes a useful tool for relaunching the economy from the point of view of European planning. The ontologically flexible regime is considered to be as a possible tool for governing the economy. The analysis that develops here moves from some of the criteria indicated by the Commission in the Temporary framework. Starting from the “traditional” screening criteria, some new elements also come to light, such as, for example, the introduction of the criteria of «market power» and «profitability». It is therefore not only a question of defensive and protective aid but also of aid for the development of the economy: for example, the criterion of «serious disturbance in theeconomy in a Member State» seems to stabilize to such an extent that it could become as structural considering its constant use as a means to obtain the authorization by the Commission. Ultimately, the government of aid today becomes as an instrument of European policy which seems to indicate a step forward in terms of planning of industrial policies, also to deal with the protectionist and developmental measures that come from other economic systems that can threaten competition.
La normativa in deroga al divieto di concessione di aiuti di Stato alle imprese ha consentito, negli ultimi anni, non solo di sostenere le imprese che hanno subito perdite durante la crisi pandemica, ma ha anche permesso l'avvio di una più ampia scala di politiche di incentivazione. Tale approccio, pur non determinando alcuna modifica del quadro normativo generale della suddetta disciplina, costituisce tuttavia un utile strumento per il rilancio dell'economia in un'ottica di programmazione europea. Il regime ontologicamente flessibile viene considerato come un possibile strumento di governo dell'economia. L'analisi che qui si sviluppa muove da alcuni dei criteri indicati dalla Commissione nel Temporary framework. Partendo dai criteri di screening "tradizionali", emergono anche alcuni elementi nuovi, come, ad esempio, l'introduzione dei criteri di "potere di mercato" e "redditività". Non si tratta quindi solo di aiuti difensivi e protettivi, ma anche di aiuti allo sviluppo dell'economia: ad esempio, il criterio del "grave turbamento dell'economia di uno Stato membro" sembra stabilizzarsi a tal punto che potrebbe diventare strutturale visto il suo costante utilizzo come mezzo per ottenere l'autorizzazione da parte della Commissione. In definitiva, il governo degli aiuti diventa oggi uno strumento di politica europea che sembra indicare un passo avanti in termini di pianificazione delle politiche industriali, anche per far fronte alle misure protezionistiche e di sviluppo che provengono da altri sistemi economici e che possono minacciare la concorrenza.
Il governo degli aiuti di Stato nell'economia in transizione
Luchena Giovanni
2024-01-01
Abstract
La normativa in deroga al divieto di concessione di aiuti di Stato alle imprese ha consentito, negli ultimi anni, non solo di sostenere le imprese che hanno subito perdite durante la crisi pandemica, ma ha anche permesso l'avvio di una più ampia scala di politiche di incentivazione. Tale approccio, pur non determinando alcuna modifica del quadro normativo generale della suddetta disciplina, costituisce tuttavia un utile strumento per il rilancio dell'economia in un'ottica di programmazione europea. Il regime ontologicamente flessibile viene considerato come un possibile strumento di governo dell'economia. L'analisi che qui si sviluppa muove da alcuni dei criteri indicati dalla Commissione nel Temporary framework. Partendo dai criteri di screening "tradizionali", emergono anche alcuni elementi nuovi, come, ad esempio, l'introduzione dei criteri di "potere di mercato" e "redditività". Non si tratta quindi solo di aiuti difensivi e protettivi, ma anche di aiuti allo sviluppo dell'economia: ad esempio, il criterio del "grave turbamento dell'economia di uno Stato membro" sembra stabilizzarsi a tal punto che potrebbe diventare strutturale visto il suo costante utilizzo come mezzo per ottenere l'autorizzazione da parte della Commissione. In definitiva, il governo degli aiuti diventa oggi uno strumento di politica europea che sembra indicare un passo avanti in termini di pianificazione delle politiche industriali, anche per far fronte alle misure protezionistiche e di sviluppo che provengono da altri sistemi economici e che possono minacciare la concorrenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.