Il contributo si sofferma sulle clausole di equo trattamento nei contratti collettivi che hanno acquisito maggior rilievo a seguito dell’abrogazione del principio di parità di trattamento originariamente previsto dall’art. 3, l. n. 1369/60. Le clausole sociali cd. di prima generazione sono, oggigiorno, messe alla prova dall’introduzione dell’art. 29, comma 1-bis, d.lgs. n. 276/2003, che impone un trattamento economico-normativo del lavoratore in appalto non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo cd. leader. L’Autrice si interroga in merito all’impatto di tale previsione sulle condizioni dei lavoratori nelle catene degli appalti.

Il trattamento economico-normativo dei lavoratori negli appalti privati: «ritorno… alla legge»?

Ivana Santoro
2024-01-01

Abstract

Il contributo si sofferma sulle clausole di equo trattamento nei contratti collettivi che hanno acquisito maggior rilievo a seguito dell’abrogazione del principio di parità di trattamento originariamente previsto dall’art. 3, l. n. 1369/60. Le clausole sociali cd. di prima generazione sono, oggigiorno, messe alla prova dall’introduzione dell’art. 29, comma 1-bis, d.lgs. n. 276/2003, che impone un trattamento economico-normativo del lavoratore in appalto non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo cd. leader. L’Autrice si interroga in merito all’impatto di tale previsione sulle condizioni dei lavoratori nelle catene degli appalti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/501960
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