Il cartello dei camion è giunto all’attenzione della Corte di Giustizia (sent. 1° febbraio 2024, causa C-251/22 P) e anche della Corte di Cassazione (sez. I 28 febbraio 2024, n. 5232). La decisione della Corte di Giustizia impatta sul versante del public antitrust enforcement ove si segnala per affrontare un’ampia gamma di questioni connesse all’accertamento antitrust di una infrazione unica e continuata da parte dell’autorità di concorrenza (nel caso di specie la commissione), tra cui l’applicazione dei principi di imparzialità e presunzione di innocenza nei casi di decisioni ibride scaglionate (c.d. staggered hybrid settlement), l’onere della prova che deve essere assolto in relazione all’estensione geografica del cartello e al contributo fornito dal singolo membro dell’intesa ai fini della joint and several liability, nonché la decorrenza del termine di prescrizione del potere d’indagine e sanzionatorio della commissione. La Corte di cassazione, sul fronte invece del private antitrust enforcement, offre soluzioni (invero, coerenti con quelle individuate dalle altre corti nazionali europee) su problemi che presentano importanti ricadute pratiche nel contenzioso risarcitorio, che vanno dal criterio per l’individuazione della legge applicabile alle intese uniche e continuate concluse prima dell’entrata in vigore della direttiva, alla individuazione del dies a quo della prescrizione, all’interpretazione dei mezzi di prova utilizzabili nelle azioni follow on di private enforcement antitrust su elementi non coperti dall’accertamento delle Autorità di concorrenza.

Corte di Giustizia e Cassazione alle prese col “trucks cartel”

Vessia, Francesca
;
Lopopolo, Susanna
2024-01-01

Abstract

Il cartello dei camion è giunto all’attenzione della Corte di Giustizia (sent. 1° febbraio 2024, causa C-251/22 P) e anche della Corte di Cassazione (sez. I 28 febbraio 2024, n. 5232). La decisione della Corte di Giustizia impatta sul versante del public antitrust enforcement ove si segnala per affrontare un’ampia gamma di questioni connesse all’accertamento antitrust di una infrazione unica e continuata da parte dell’autorità di concorrenza (nel caso di specie la commissione), tra cui l’applicazione dei principi di imparzialità e presunzione di innocenza nei casi di decisioni ibride scaglionate (c.d. staggered hybrid settlement), l’onere della prova che deve essere assolto in relazione all’estensione geografica del cartello e al contributo fornito dal singolo membro dell’intesa ai fini della joint and several liability, nonché la decorrenza del termine di prescrizione del potere d’indagine e sanzionatorio della commissione. La Corte di cassazione, sul fronte invece del private antitrust enforcement, offre soluzioni (invero, coerenti con quelle individuate dalle altre corti nazionali europee) su problemi che presentano importanti ricadute pratiche nel contenzioso risarcitorio, che vanno dal criterio per l’individuazione della legge applicabile alle intese uniche e continuate concluse prima dell’entrata in vigore della direttiva, alla individuazione del dies a quo della prescrizione, all’interpretazione dei mezzi di prova utilizzabili nelle azioni follow on di private enforcement antitrust su elementi non coperti dall’accertamento delle Autorità di concorrenza.
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