Le migrazioni non creano solo trasferimenti di persone ma anche di culture, valori ed appartenenze religiose. Di conseguenza, i Paesi di transito e di destinazione diventano sede di “inediti e caleidoscopici panorami religiosi”, che spesso determinano lo sviluppo di nuovi ed inaspettati fenomeni, tra i quali il pluralismo religioso. Il fattore religioso può rappresentare una presenza costante nei processi migratori, perché ha la capacità di coadiuvare gli stessi attenuando i traumi dell’allontanamento dai propri luoghi e dell’insediamento in una nuova realtà, proteggere gli immigrati contro le discriminazioni, accompagnando e rendendo più agevole il loro insediamento in un nuovo ambiente di vita. Pertanto, la fede e le istituzioni religiose sostengono in maniera importante i migranti in tutte le fasi del loro percorso e ciò dimostra quanto stretto sia il legame che esiste tra fenomeno religioso e processi migratori. In tale contesto, la libertà religiosa non è solo un diritto individuale, un elemento personale, ma comprende anche la libertà di culto e di aggregazione, dal momento che intorno alle comunità religiose si crea una rete di attività che sostiene gli immigrati nel processo di adattamento ed integrazione nella società accogliente. Un’integrazione che prevede la possibilità di condurre una vita dignitosa, contribuire al raggiungimento del benessere personale, instaurare buone relazioni con la società ospitante. Dunque, come procedere? Le diversità religiose e culturali possono essere gestite confrontandosi (sulla base della solida struttura costituzionale), mettendo in relazione le posizioni contrastanti e utilizzando lo strumento giuridico del dialogo, al fine di giungere ad una soluzione equa per tutti che tuteli i diritti di ciascuno. Ovvero, si potrebbe partire dalla costruzione di luoghi di aggregazione e di comunità utili a produrre valori, abitudini e tradizioni a loro volta identitarie con lo scopo di raggiungere un nuovo equilibrio tra bisogni emergenti e comportamenti consolidati.

Il fenomeno migratorio. La religione come fattore di inclusione e integrazione.

Raffaella Losurdo
2023-01-01

Abstract

Le migrazioni non creano solo trasferimenti di persone ma anche di culture, valori ed appartenenze religiose. Di conseguenza, i Paesi di transito e di destinazione diventano sede di “inediti e caleidoscopici panorami religiosi”, che spesso determinano lo sviluppo di nuovi ed inaspettati fenomeni, tra i quali il pluralismo religioso. Il fattore religioso può rappresentare una presenza costante nei processi migratori, perché ha la capacità di coadiuvare gli stessi attenuando i traumi dell’allontanamento dai propri luoghi e dell’insediamento in una nuova realtà, proteggere gli immigrati contro le discriminazioni, accompagnando e rendendo più agevole il loro insediamento in un nuovo ambiente di vita. Pertanto, la fede e le istituzioni religiose sostengono in maniera importante i migranti in tutte le fasi del loro percorso e ciò dimostra quanto stretto sia il legame che esiste tra fenomeno religioso e processi migratori. In tale contesto, la libertà religiosa non è solo un diritto individuale, un elemento personale, ma comprende anche la libertà di culto e di aggregazione, dal momento che intorno alle comunità religiose si crea una rete di attività che sostiene gli immigrati nel processo di adattamento ed integrazione nella società accogliente. Un’integrazione che prevede la possibilità di condurre una vita dignitosa, contribuire al raggiungimento del benessere personale, instaurare buone relazioni con la società ospitante. Dunque, come procedere? Le diversità religiose e culturali possono essere gestite confrontandosi (sulla base della solida struttura costituzionale), mettendo in relazione le posizioni contrastanti e utilizzando lo strumento giuridico del dialogo, al fine di giungere ad una soluzione equa per tutti che tuteli i diritti di ciascuno. Ovvero, si potrebbe partire dalla costruzione di luoghi di aggregazione e di comunità utili a produrre valori, abitudini e tradizioni a loro volta identitarie con lo scopo di raggiungere un nuovo equilibrio tra bisogni emergenti e comportamenti consolidati.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/501223
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact