Giovanni Gentile si criza Statului liberal

Nei primi decenni del XX° secolo, Giovanni Gentile, tra i più importanti filosofi italiani ed europei del Novecento, tematizza in modo originale la crisi dello Stato liberale. Gentile prende le mosse da una rielaborazione del concetto di rivoluzione – opposto a quello che i democratici e i socialisti italiani vagheggiavano –che rifiutava i principi della rivoluzione francese del 1789. Ed è proprio su questo terreno che l’attualismo gentiliano e le esigenze ideologiche e pratiche del nascente movimento fascista si saldano. Una inedita interpretazione del Risorgimento italiano, ed in particolare del pensiero e dell’azione politica di Giuseppe Mazzini, consente al filosofo siciliano di giungere ad elaborare una originale visione etico-politica in cui democrazia, parlamentarismo e funzione mediatrice dello Stato sono criticati e respinti sul fondamento di una proclamata identità tra legge e autorità, tra Stato ed individuo.