Matteo Tondi (San Severo, Foggia, 1762 – Napoli, 1835), è stato un mineralista, geologo, figura di spicco nella comunità scientifica napoletana di fine Settecento. Studioso illuminato e cosmopolita, attraversò l’Europa tormentata da rivoluzioni e pericoli, rientrando poi a Napoli come professore di Geognosia all’Università e direttore dell’annesso Real Museo Mineralogico. Importante il suo contributo alle scienze naturali a Napoli, sia come divulgatore della nuova chimica rivoluzionaria, sia poi come fondatore di una scuola di mineralogia e geologia. La passione per il suo lavoro e la condizione di celibe, lo porta a fare dell’Università la sua abitazione. Due anni dopo la morte, avvenuta nel 1835, la sua collezione privata di minerali è andata ad arricchire le vetrine del Museo Mineralogico, dove ancora oggi è possibile ammirarla. Tondi è uno studioso caratterizzato da un atteggiamento cosmopolita, che comincia nel 1789 con il suo famoso viaggio mineralogico di formazione e prosegue nel tempo con le sue peregrinazioni in giro per l’Europa, con il lungo soggiorno parigino, e con la sua visione generale, universale, e non regionale della geologia. L’esilio a cui viene costretto riparando a Parigi, si trasforma per lui da evento drammatico in occasione di formazione scientifica; riceve incarichi prestigiosi lavorando come mineralista al fianco di Dolomieu prima e poi Haüy, raggiungendo una grande notorietà in questo campo.
“Bisognava amare le pietre per non maledirle”. Matteo Tondi, studioso illuminato e cosmopolita
Rossella De Ceglie
2024-01-01
Abstract
Matteo Tondi (San Severo, Foggia, 1762 – Napoli, 1835), è stato un mineralista, geologo, figura di spicco nella comunità scientifica napoletana di fine Settecento. Studioso illuminato e cosmopolita, attraversò l’Europa tormentata da rivoluzioni e pericoli, rientrando poi a Napoli come professore di Geognosia all’Università e direttore dell’annesso Real Museo Mineralogico. Importante il suo contributo alle scienze naturali a Napoli, sia come divulgatore della nuova chimica rivoluzionaria, sia poi come fondatore di una scuola di mineralogia e geologia. La passione per il suo lavoro e la condizione di celibe, lo porta a fare dell’Università la sua abitazione. Due anni dopo la morte, avvenuta nel 1835, la sua collezione privata di minerali è andata ad arricchire le vetrine del Museo Mineralogico, dove ancora oggi è possibile ammirarla. Tondi è uno studioso caratterizzato da un atteggiamento cosmopolita, che comincia nel 1789 con il suo famoso viaggio mineralogico di formazione e prosegue nel tempo con le sue peregrinazioni in giro per l’Europa, con il lungo soggiorno parigino, e con la sua visione generale, universale, e non regionale della geologia. L’esilio a cui viene costretto riparando a Parigi, si trasforma per lui da evento drammatico in occasione di formazione scientifica; riceve incarichi prestigiosi lavorando come mineralista al fianco di Dolomieu prima e poi Haüy, raggiungendo una grande notorietà in questo campo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.