L'allusione omerica nel titolo scelto da Gianni Liviano per l'ultimo convegno da lui organizzato a Taranto, il 26 maggio 2023, sul futuro di Acciaierie d'Italia S.p.a. dà il titolo a questo volume. Politici, ambientalisti, sindacalisti, studiosi di economia, ingegneria e sociologia si confrontano sull'oscillazione dei risultati economici, sociali e ambientali dello stabilimento attuale e delle sue precedenti ragioni sociali, a partire dal IV Centro siderurgico italiano di Taranto nel 1960. I saggi qui raccolti si aggiungono alla notevole messe di studi, analisi, articoli, oltre ai processi di ogni grado della magistratura italiana ed europea che hanno continuato a susseguirsi insieme a conflitti non solo scientifici e culturali. La popolazione di Taranto è profondamente divisa e spaventata da questa vicenda che può stravolgerla o rischia di farlo. Mentre questo libro è in bozze, gli interessati al futuro del Siderurgico sono concentrati su ciò che potrebbe accadere dopo che il governo ha rifiutato l'ultima proposta di Arcelor Mittal per rimanere in Acciaierie d'Italia. Lunedì 29 gennaio 2024 i lavoratori dell'indotto sono scesi in piazza disperati perché le imprese dove lavorano vantano ancora 190 milioni di crediti e temono di perderli, il che significherebbe un altro bagno di sangue dopo quello già sofferto nel 2015. Cordate nazionali e internazionali si stanno formando per l'assegnazione dello stabilimento. Lo scopo di questo volume è quello di rispondere a due domande fondamentali che sono comunque rimaste finora senza risposte condivise: 1. L'acciaio prodotto da Taranto ha prospettive di domanda? 2. Vi sono, al momento, alternative produttive al Siderurgico per mantenere il benessere della città? La prima risposta è positiva e la seconda è negativa.
ODISSEA DI UNO STABILIMENTO. Il Siderurgico a Taranto tra passato e futuro
Perchinunno
2024-01-01
Abstract
L'allusione omerica nel titolo scelto da Gianni Liviano per l'ultimo convegno da lui organizzato a Taranto, il 26 maggio 2023, sul futuro di Acciaierie d'Italia S.p.a. dà il titolo a questo volume. Politici, ambientalisti, sindacalisti, studiosi di economia, ingegneria e sociologia si confrontano sull'oscillazione dei risultati economici, sociali e ambientali dello stabilimento attuale e delle sue precedenti ragioni sociali, a partire dal IV Centro siderurgico italiano di Taranto nel 1960. I saggi qui raccolti si aggiungono alla notevole messe di studi, analisi, articoli, oltre ai processi di ogni grado della magistratura italiana ed europea che hanno continuato a susseguirsi insieme a conflitti non solo scientifici e culturali. La popolazione di Taranto è profondamente divisa e spaventata da questa vicenda che può stravolgerla o rischia di farlo. Mentre questo libro è in bozze, gli interessati al futuro del Siderurgico sono concentrati su ciò che potrebbe accadere dopo che il governo ha rifiutato l'ultima proposta di Arcelor Mittal per rimanere in Acciaierie d'Italia. Lunedì 29 gennaio 2024 i lavoratori dell'indotto sono scesi in piazza disperati perché le imprese dove lavorano vantano ancora 190 milioni di crediti e temono di perderli, il che significherebbe un altro bagno di sangue dopo quello già sofferto nel 2015. Cordate nazionali e internazionali si stanno formando per l'assegnazione dello stabilimento. Lo scopo di questo volume è quello di rispondere a due domande fondamentali che sono comunque rimaste finora senza risposte condivise: 1. L'acciaio prodotto da Taranto ha prospettive di domanda? 2. Vi sono, al momento, alternative produttive al Siderurgico per mantenere il benessere della città? La prima risposta è positiva e la seconda è negativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.