Si nota negli scritti del Professor Dalla Torre un’attenta e lucida disamina delle questioni, trattate sempre ad ampio raggio e legate da un filo conduttore che abbiamo individuato nella ‘questione morale’ insieme alla connessa esigenza di ispirarsi sempre all’etica che deve permeare l’agire in ogni aspetto e occasione della vita sociale e civile. Nella lettura dei suoi scritti, scientifici o di carattere giornalistico-divulgativo, colpiscono la pacatezza e la serenità dei suoi discorsi, mai ‘gridati’ e sempre privi di ogni acrimonia nei confronti di chi la pensa diversamente. Un problema rilevante delle società odierne concerne i rapporti tra entità statali (e anche sovranazionali) e poteri locali. Esso offre a Giuseppe Dalla Torre il destro di rilevare un dualismo, una contrapposizione sempre crescente tra forze centripete e forze centrifughe. L’identità nazionale è posta sotto pressione e si pone anche in conflitto con i grandi flussi migratori che preludono inevitabilmente alla formazione di società multietniche e multiculturali. È, questa una tendenza irreversibile del nostro tempo. Nessun ostacolo potrà fermare i ‘dannati della terra’ che non hanno niente da perdere e chiedono soltanto ‘un posto al sole’. Il ‘problema delle immigrazioni’, nella sua scottante attualità, è posto dal Professore all’attenzione di tutti. Ne discende una lucida visione della realtà contemporanea, considerata particolarmente nei suoi aspetti deteriori, che anima ogni analisi dell’esistente da parte di Dalla Torre posto di fronte a un «fenomeno epocale», certamente non nuovo nella storia, l’unico atteggiamento sfacciatamente più sbandierato è stato di innalzare muri. Uno Stato che si rispetti, deve porsi in posizione servente rispetto alla società civile. La società va stimolata e guidata ponendo al centro della sua formazione il principio di responsabilità insieme al principio di solidarietà, con un costante riferimento ai superiori va lori etici che vanno sempre perseguiti Costante è il riferimento all’‘emergenza etica’ che, nel sentire comune, dovrebbe innervarsi sull’‘emergenza educativa’. In altri termini l’opera educativa va distinta dalla semplice formazione. L’etica pubblica deve essere permeata, agganciata, pervasa da un afflato religioso ineludibile, se non si vuole accettare la situazione caratterizzata da un bellum omnium contra omnes di hobbesiana memoria.

Vincoli di solidarietà sociale e adempimento dei doveri inderogabili

A. P. Tavani
2021-01-01

Abstract

Si nota negli scritti del Professor Dalla Torre un’attenta e lucida disamina delle questioni, trattate sempre ad ampio raggio e legate da un filo conduttore che abbiamo individuato nella ‘questione morale’ insieme alla connessa esigenza di ispirarsi sempre all’etica che deve permeare l’agire in ogni aspetto e occasione della vita sociale e civile. Nella lettura dei suoi scritti, scientifici o di carattere giornalistico-divulgativo, colpiscono la pacatezza e la serenità dei suoi discorsi, mai ‘gridati’ e sempre privi di ogni acrimonia nei confronti di chi la pensa diversamente. Un problema rilevante delle società odierne concerne i rapporti tra entità statali (e anche sovranazionali) e poteri locali. Esso offre a Giuseppe Dalla Torre il destro di rilevare un dualismo, una contrapposizione sempre crescente tra forze centripete e forze centrifughe. L’identità nazionale è posta sotto pressione e si pone anche in conflitto con i grandi flussi migratori che preludono inevitabilmente alla formazione di società multietniche e multiculturali. È, questa una tendenza irreversibile del nostro tempo. Nessun ostacolo potrà fermare i ‘dannati della terra’ che non hanno niente da perdere e chiedono soltanto ‘un posto al sole’. Il ‘problema delle immigrazioni’, nella sua scottante attualità, è posto dal Professore all’attenzione di tutti. Ne discende una lucida visione della realtà contemporanea, considerata particolarmente nei suoi aspetti deteriori, che anima ogni analisi dell’esistente da parte di Dalla Torre posto di fronte a un «fenomeno epocale», certamente non nuovo nella storia, l’unico atteggiamento sfacciatamente più sbandierato è stato di innalzare muri. Uno Stato che si rispetti, deve porsi in posizione servente rispetto alla società civile. La società va stimolata e guidata ponendo al centro della sua formazione il principio di responsabilità insieme al principio di solidarietà, con un costante riferimento ai superiori va lori etici che vanno sempre perseguiti Costante è il riferimento all’‘emergenza etica’ che, nel sentire comune, dovrebbe innervarsi sull’‘emergenza educativa’. In altri termini l’opera educativa va distinta dalla semplice formazione. L’etica pubblica deve essere permeata, agganciata, pervasa da un afflato religioso ineludibile, se non si vuole accettare la situazione caratterizzata da un bellum omnium contra omnes di hobbesiana memoria.
2021
9788838251573
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