Tra i linguaggi che maggiormente contribuiscono a comprendere l’odissea dei migranti nel Mediterraneo è quello narrativo. La narratività è intrisa di racconti, di testimonianze, di rappresentazioni: sono le storie dei migranti, dei clandestini, dei rifugiati, ovvero di tutti coloro che, per un motivo o per l’altro, hanno lasciato le loro terre per intraprendere un viaggio alla ricerca di un nuovo inizio. Il contributo, partendo da un’analisi della scrittura mediterranea come topos del viaggio di un Odisseo migrante, si sofferma sul valore pedagogico dell’autoetnografia, quale dispositivo narrativo ed econarrazione, capace di avvicinare l’uomo all’ambiente, di dare voce a chi non ce l’ha e di educare al rispetto della storia dell’altro e della sua verità.
L’odissea dei Migranti nel Mediterraneo. Sul valore pedagogico dell’autoetnografia
Adriana Schiedi
2023-01-01
Abstract
Tra i linguaggi che maggiormente contribuiscono a comprendere l’odissea dei migranti nel Mediterraneo è quello narrativo. La narratività è intrisa di racconti, di testimonianze, di rappresentazioni: sono le storie dei migranti, dei clandestini, dei rifugiati, ovvero di tutti coloro che, per un motivo o per l’altro, hanno lasciato le loro terre per intraprendere un viaggio alla ricerca di un nuovo inizio. Il contributo, partendo da un’analisi della scrittura mediterranea come topos del viaggio di un Odisseo migrante, si sofferma sul valore pedagogico dell’autoetnografia, quale dispositivo narrativo ed econarrazione, capace di avvicinare l’uomo all’ambiente, di dare voce a chi non ce l’ha e di educare al rispetto della storia dell’altro e della sua verità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.