La ricostruzione inferenziale dei redditi attraverso il redditometro non consente un pieno esercizio del diritto di difesa del contribuente. Una fattispecie esaminata dalla Cassazione, avente ad oggetto il possesso di alcune auto ritenute di interesse storico, pone in evidenza il carattere surrettiziamente “assoluto” delle presunzioni reddituali che, da un lato, omettono di valorizzare differenti meccanismi di concorso alle spese pubbliche ed elementi fattuali (pur suscettibili di prova) che dovrebbero incidere sugli esiti del ragionamento inferenziale, dall’altro inibiscono qualsiasi confronto sulla tecnica di misurazione del reddito che, nelle tabelle ministeriali, finisce per assumere connotati di arbitrarietà.
REDDITOMETRO ED AUTO DI INTERESSE STORICO
SELICATO, GIANLUCA
2007-01-01
Abstract
La ricostruzione inferenziale dei redditi attraverso il redditometro non consente un pieno esercizio del diritto di difesa del contribuente. Una fattispecie esaminata dalla Cassazione, avente ad oggetto il possesso di alcune auto ritenute di interesse storico, pone in evidenza il carattere surrettiziamente “assoluto” delle presunzioni reddituali che, da un lato, omettono di valorizzare differenti meccanismi di concorso alle spese pubbliche ed elementi fattuali (pur suscettibili di prova) che dovrebbero incidere sugli esiti del ragionamento inferenziale, dall’altro inibiscono qualsiasi confronto sulla tecnica di misurazione del reddito che, nelle tabelle ministeriali, finisce per assumere connotati di arbitrarietà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.