Il volume nasce con l’intento di raccogliere sollecitazioni e raccomandazioni emerse durante il seminario “Didattica universitaria a distanza: tra emergenze e futuro”, organizzato dall’associazione Collaborative Knowledge Building Group (CKBG) e dall’Università di Foggia, con il patrocinio dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), nel mese di giugno 2020. Tale evento si è inserito nel più ampio dibattito nazionale e internazionale con l’obiettivo di creare un’occasione di incontro e confronto sugli sviluppi della formazione universitaria a distanza. L’emergenza sanitaria globale, infatti, ha costretto tutte le Università italiane, in breve tempo, a ripensare la didattica in forme e modalità inedite. Una riflessione è ora certamente necessaria, che permetta, da un lato, di trarre un bilancio – seppur provvisorio – sull’esperienza dei mesi passati; dall’altro, di definire prime indicazioni per il post-emergenza, attraverso la ricchezza dei punti di vista emersi fra gli attori coinvolti in questo evento. Ripercorrendo i contributi della giornata seminariale, il volume è suddiviso in quattro sezioni: I. La Didattica a distanza: scelte strategico-organizzative; II. Il punto di vista di osservatori e studenti; III. Esperienze didattiche a confronto e IV. Temi emergenti. La sezione La Didattica a distanza: scelte strategico-organizzative si apre con Pierpaolo Limone che introduce il tema dei Teaching learning center e centri e-learning di Ateneo, quali strutture in dialogo per la costruzione delle competenze del docente universitario. In Italia sono ancora limitate le esperienze di simbiosi tra i teaching learning center e i centri e-learning d’Ateneo, tuttavia la fase di emergenza che stiamo attraversando ha posto in essere le basi per una riflessione sull’implementazione delle due strutture. Il contributo di Tiziana Pascucci riporta una riflessione su come dall’emergenza come acceleratore di un processo di innovazione (in parte era già partito), sia ora necessario passare a un momento di ripensamento e rilancio del Paese, a partire dalle Università. Nella sezione dedicata a Il punto di vista di osservatori e studenti, Giovanni Pascuzzi propone la definizione dell’innovazione didattica in relazione alla molteplicità delle sue dimensioni: a) il cosa insegnare (contenuti dell’apprendimento); b) il come insegnare (strategie didattiche diverse dalla lezione frontale); c) le modalità di verifica degli apprendimenti (non solo esami scritti e orali); d) gli ausili alternativi al vecchio “libro di testo”; e) il ruolo di chi insegna. Federico Puleo si concentra sulla spersonalizzazione della didattica online e si interroga sui fondamenti di tale processo e sulla mancanza di trasmissibilità dei concetti o di flessibilità da parte degli addetti ai lavori, proponendo il punto di vista specifico degli studenti. Sara Perrella e Lucia Borrelli affrontano il tema cruciale della Progettazione didattica e UDA nell’e-learning e del ruolo del tutor online nella DaD. La III sezione presenta Esperienze didattiche a confronto. Donatella Cesareni ci descrive l’esperienza dei Laboratori nella Didattica a distanza, ovvero la riconfigurazione resa necessaria dal momento emergenziale nella salvaguardia dell’obiettivo formativo del laboratorio descritto: formare i futuri insegnanti a un uso attivo, consapevole e collaborativo delle tecnologie al servizio di una didattica attiva e inclusiva. Il contributo successivo di Nadia Sansone si concentra sulle E-tivity, ovvero le attività online inserite dai docenti nel proprio insegnamento, comunemente note come didattica interattiva. In contrapposizione alla didattica erogativa, l’efficacia delle e-tivity è garantita da una micro-progettazione attenta e minuziosa che affianca e discende dalla macro-progettazione dell’intero insegnamento. L’ultima sezione sui Temi emergenti contiene un primo contributo di Valentina Grion, Sally Brown, Kay Sambell e Anna Serbati che propongono una riflessione a supporto di alcuni principi di pratica per condurre processi valutativi sostenibili, sia nei “normali” contesti di formazione universitaria a distanza, sia in questo particolare momento contrassegnato da ampie e variegate situazioni di disagio. Nel capitolo successivo, Beatrice Ligorio, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni descrivono il messo a punto a partire dal Technology Acceptance Measure for Preservice Teachers (TAMPST) e mirato a indagare il costrutto dell’Accettazione della DaD tra docenti e studenti. Infine, con l’ultimo capitolo, Giusi Antonia Toto si concentra sull’evoluzione del concetto di smart working in fase emergenziale. Rispetto all’idea di prestazione agile, emergono in questa nuova trama simbolica due questioni fondamentali, una di ordine identitario, relativa al knowledge worker, e l’altra educativa, in relazione all’apprendimento permanente.

Cosa salvare della didattica online: il punto di vista degli studenti

M. B. Ligorio;P. Limone;S. Perrella;F. Puleo;N. Sansone;
2020-01-01

Abstract

Il volume nasce con l’intento di raccogliere sollecitazioni e raccomandazioni emerse durante il seminario “Didattica universitaria a distanza: tra emergenze e futuro”, organizzato dall’associazione Collaborative Knowledge Building Group (CKBG) e dall’Università di Foggia, con il patrocinio dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), nel mese di giugno 2020. Tale evento si è inserito nel più ampio dibattito nazionale e internazionale con l’obiettivo di creare un’occasione di incontro e confronto sugli sviluppi della formazione universitaria a distanza. L’emergenza sanitaria globale, infatti, ha costretto tutte le Università italiane, in breve tempo, a ripensare la didattica in forme e modalità inedite. Una riflessione è ora certamente necessaria, che permetta, da un lato, di trarre un bilancio – seppur provvisorio – sull’esperienza dei mesi passati; dall’altro, di definire prime indicazioni per il post-emergenza, attraverso la ricchezza dei punti di vista emersi fra gli attori coinvolti in questo evento. Ripercorrendo i contributi della giornata seminariale, il volume è suddiviso in quattro sezioni: I. La Didattica a distanza: scelte strategico-organizzative; II. Il punto di vista di osservatori e studenti; III. Esperienze didattiche a confronto e IV. Temi emergenti. La sezione La Didattica a distanza: scelte strategico-organizzative si apre con Pierpaolo Limone che introduce il tema dei Teaching learning center e centri e-learning di Ateneo, quali strutture in dialogo per la costruzione delle competenze del docente universitario. In Italia sono ancora limitate le esperienze di simbiosi tra i teaching learning center e i centri e-learning d’Ateneo, tuttavia la fase di emergenza che stiamo attraversando ha posto in essere le basi per una riflessione sull’implementazione delle due strutture. Il contributo di Tiziana Pascucci riporta una riflessione su come dall’emergenza come acceleratore di un processo di innovazione (in parte era già partito), sia ora necessario passare a un momento di ripensamento e rilancio del Paese, a partire dalle Università. Nella sezione dedicata a Il punto di vista di osservatori e studenti, Giovanni Pascuzzi propone la definizione dell’innovazione didattica in relazione alla molteplicità delle sue dimensioni: a) il cosa insegnare (contenuti dell’apprendimento); b) il come insegnare (strategie didattiche diverse dalla lezione frontale); c) le modalità di verifica degli apprendimenti (non solo esami scritti e orali); d) gli ausili alternativi al vecchio “libro di testo”; e) il ruolo di chi insegna. Federico Puleo si concentra sulla spersonalizzazione della didattica online e si interroga sui fondamenti di tale processo e sulla mancanza di trasmissibilità dei concetti o di flessibilità da parte degli addetti ai lavori, proponendo il punto di vista specifico degli studenti. Sara Perrella e Lucia Borrelli affrontano il tema cruciale della Progettazione didattica e UDA nell’e-learning e del ruolo del tutor online nella DaD. La III sezione presenta Esperienze didattiche a confronto. Donatella Cesareni ci descrive l’esperienza dei Laboratori nella Didattica a distanza, ovvero la riconfigurazione resa necessaria dal momento emergenziale nella salvaguardia dell’obiettivo formativo del laboratorio descritto: formare i futuri insegnanti a un uso attivo, consapevole e collaborativo delle tecnologie al servizio di una didattica attiva e inclusiva. Il contributo successivo di Nadia Sansone si concentra sulle E-tivity, ovvero le attività online inserite dai docenti nel proprio insegnamento, comunemente note come didattica interattiva. In contrapposizione alla didattica erogativa, l’efficacia delle e-tivity è garantita da una micro-progettazione attenta e minuziosa che affianca e discende dalla macro-progettazione dell’intero insegnamento. L’ultima sezione sui Temi emergenti contiene un primo contributo di Valentina Grion, Sally Brown, Kay Sambell e Anna Serbati che propongono una riflessione a supporto di alcuni principi di pratica per condurre processi valutativi sostenibili, sia nei “normali” contesti di formazione universitaria a distanza, sia in questo particolare momento contrassegnato da ampie e variegate situazioni di disagio. Nel capitolo successivo, Beatrice Ligorio, Stefano Cacciamani e Donatella Cesareni descrivono il messo a punto a partire dal Technology Acceptance Measure for Preservice Teachers (TAMPST) e mirato a indagare il costrutto dell’Accettazione della DaD tra docenti e studenti. Infine, con l’ultimo capitolo, Giusi Antonia Toto si concentra sull’evoluzione del concetto di smart working in fase emergenziale. Rispetto all’idea di prestazione agile, emergono in questa nuova trama simbolica due questioni fondamentali, una di ordine identitario, relativa al knowledge worker, e l’altra educativa, in relazione all’apprendimento permanente.
2020
978-88-6194-492-3
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