I saggi che compongono questo volume sono stati concepiti tra la seconda metà del 2019 e l’inizio dell’anno in corso, prima dello scoppio della pandemia da coronavirus e della crisi economica che ne è derivata. È lecito chiedersi oggi se le analisi e le prescrizioni presentate nelle pagine seguenti siano ancora attuali: noi crediamo di sì. È ormai chiaro che la crisi ha impattato in modo drammatico sull’economia meridionale come sull’insieme dell’economia italiana. Le prime stime formulate dalla Svimez sul calo di valore aggiunto parlano per il 2020 di un impatto sul Mezzogiorno percentualmente simile, seppure leggermente inferiore, a quello sul Centro-Nord, ma di una ripresa nel 2021 più lenta al Sud per la maggiore fragilità del suo tessuto produttivo. E si tratta di stime preliminari che ancora non tengono pienamente conto di alcuni fattori che potrebbero amplificare la caduta del Pil nel Meridione se il lockdown si prolungasse oltre le attuali previsioni. Tra questi, ovviamente, gli effetti sul turismo estivo, che sarebbero percentualmente molto più importanti al Sud, la crisi del settore aereo e quindi della filiera dell’aerospazio e le incertezze in cui versa il settore dell’automotive e che investono importanti stabilimenti localizzati nelle Regioni meridionali.
UNA QUESTIONE NAZIONALE Il Mezzogiorno da «problema» a «opportunità»
Giuseppe Coco;
2020-01-01
Abstract
I saggi che compongono questo volume sono stati concepiti tra la seconda metà del 2019 e l’inizio dell’anno in corso, prima dello scoppio della pandemia da coronavirus e della crisi economica che ne è derivata. È lecito chiedersi oggi se le analisi e le prescrizioni presentate nelle pagine seguenti siano ancora attuali: noi crediamo di sì. È ormai chiaro che la crisi ha impattato in modo drammatico sull’economia meridionale come sull’insieme dell’economia italiana. Le prime stime formulate dalla Svimez sul calo di valore aggiunto parlano per il 2020 di un impatto sul Mezzogiorno percentualmente simile, seppure leggermente inferiore, a quello sul Centro-Nord, ma di una ripresa nel 2021 più lenta al Sud per la maggiore fragilità del suo tessuto produttivo. E si tratta di stime preliminari che ancora non tengono pienamente conto di alcuni fattori che potrebbero amplificare la caduta del Pil nel Meridione se il lockdown si prolungasse oltre le attuali previsioni. Tra questi, ovviamente, gli effetti sul turismo estivo, che sarebbero percentualmente molto più importanti al Sud, la crisi del settore aereo e quindi della filiera dell’aerospazio e le incertezze in cui versa il settore dell’automotive e che investono importanti stabilimenti localizzati nelle Regioni meridionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.