Mediante un’indagine di carattere lessicale, il contributo prende in considerazione l’ipotesi che l’indegnità a succedere fosse stata oggetto di studio da parte della giurisprudenza dell’ultimo secolo a.C., in particolare all’interno della scuola serviana. A questo proposito, è significativo un frammento – relativo all’istituzione di erede delle turpes personae – dell’Ad Plautium di Paolo, raccolto in D. 37.12.3 pr., ove è citato un giurista che può essere identificato con Pacuvius Antistius Labeo. Da un’analisi di questa e di altre testimonianze emerge come alcuni ‘casi di protoindegnità’ attestati in età repubblicana e disciplinati dal ius praetorium, fossero stati oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza, prima di trovare in età imperiale un completo e definitivo riconoscimento all’interno del ius civile.
L'indegnità a succedere nell'elaborazione giurisprudenziale della scuola serviana
Filippo Bonin
2024-01-01
Abstract
Mediante un’indagine di carattere lessicale, il contributo prende in considerazione l’ipotesi che l’indegnità a succedere fosse stata oggetto di studio da parte della giurisprudenza dell’ultimo secolo a.C., in particolare all’interno della scuola serviana. A questo proposito, è significativo un frammento – relativo all’istituzione di erede delle turpes personae – dell’Ad Plautium di Paolo, raccolto in D. 37.12.3 pr., ove è citato un giurista che può essere identificato con Pacuvius Antistius Labeo. Da un’analisi di questa e di altre testimonianze emerge come alcuni ‘casi di protoindegnità’ attestati in età repubblicana e disciplinati dal ius praetorium, fossero stati oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza, prima di trovare in età imperiale un completo e definitivo riconoscimento all’interno del ius civile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.