Il contributo esamina un caso di studio della letteratura coloniale per l’infanzia rappresentato dalla Collezione Marzocco per la Gioventù Araba del Littorio (GAL). I diciannove volumi della collana, scritti da Francesco Corò e da Ester Panetta, recuperarono fiabe africane, innestandovi elementi propri della rappresentazione stereotipica delle colonie italiane. Queste opere assecondarono gli obiettivi scolastici dell’istruzione primaria, stabiliti a partire dalla riforma Gentile del 1923, e gli intenti propagandistici fissati dal Convegno nazionale per la Letteratura infantile e giovanile svoltosi nel 1938. La collezione intendeva agevolare la conoscenza dell’italiano all’interno della GAL e facilitare la comprensione delle tradizioni culturali coloniali nelle scuole metropolitane.
Permanenze e discontinuità nella letteratura coloniale per l'infanzia durante il Ventennio
Domenico Francesco Antonio Elia
2024-01-01
Abstract
Il contributo esamina un caso di studio della letteratura coloniale per l’infanzia rappresentato dalla Collezione Marzocco per la Gioventù Araba del Littorio (GAL). I diciannove volumi della collana, scritti da Francesco Corò e da Ester Panetta, recuperarono fiabe africane, innestandovi elementi propri della rappresentazione stereotipica delle colonie italiane. Queste opere assecondarono gli obiettivi scolastici dell’istruzione primaria, stabiliti a partire dalla riforma Gentile del 1923, e gli intenti propagandistici fissati dal Convegno nazionale per la Letteratura infantile e giovanile svoltosi nel 1938. La collezione intendeva agevolare la conoscenza dell’italiano all’interno della GAL e facilitare la comprensione delle tradizioni culturali coloniali nelle scuole metropolitane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.