La scelta di Medea di abbandonare, per amore, la stabilità che caratterizza la sua vita nella sua terra di origine, la Colchide, per consegnarsi all’incertezza di un’esistenza tutta da definire nella Corinto di Giasone viene considerata, nel rifacimento cinquecentesco dell’originale euripideo elaborato da Lodovico Dolce, un grave errore. Medea, intraprendendo tale viaggio, non fa altro che spalancare sconsideratamente le porte della sua vita agli spietati attacchi della Fortuna, rendendosi, in tal modo, responsabile di tutte le sciagure che si abbatteranno sulla sua persona. La visione aperta che caratterizza il testo euripideo, privo di ogni conclusivo giudizio sulla protagonista, lascia il posto, nel testo di Dolce, a una univoca lettura, mossa unicamente da intenti moralistici e didascalici.
Il viaggio di Medea dalla Colchide a Corinto e gli attacchi della Fortuna
Gabriella Capozza
2021-01-01
Abstract
La scelta di Medea di abbandonare, per amore, la stabilità che caratterizza la sua vita nella sua terra di origine, la Colchide, per consegnarsi all’incertezza di un’esistenza tutta da definire nella Corinto di Giasone viene considerata, nel rifacimento cinquecentesco dell’originale euripideo elaborato da Lodovico Dolce, un grave errore. Medea, intraprendendo tale viaggio, non fa altro che spalancare sconsideratamente le porte della sua vita agli spietati attacchi della Fortuna, rendendosi, in tal modo, responsabile di tutte le sciagure che si abbatteranno sulla sua persona. La visione aperta che caratterizza il testo euripideo, privo di ogni conclusivo giudizio sulla protagonista, lascia il posto, nel testo di Dolce, a una univoca lettura, mossa unicamente da intenti moralistici e didascalici.File | Dimensione | Formato | |
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