Nel periodo in cui il cinema conquista un posto sempre più stabile non solo nella cosiddetta industria dell’intrattenimento, ma anche nell’ambito degli studi teorici sul rapporto tra arte e nuove tecnologie (preceduti da quelli sulla fotografia), si colloca l’esperienza biografica e intellettuale di Ricciotto Canudo (1877-1923), considerato dal critico cinematografico Mario Verdone colui al quale si deve «il primo manifesto teorico» dedicato al cinema. Convinto sostenitore del cinema come «arte totale» e, come egli per primo l’ha definito, «settima arte», Canudo ha offerto un impulso fondamentale, negli anni Dieci e Venti, allo sviluppo della critica cinematografica
Cinema, arte e verità. Da Canudo oltre Canudo
Fronzi Giacomo
2024-01-01
Abstract
Nel periodo in cui il cinema conquista un posto sempre più stabile non solo nella cosiddetta industria dell’intrattenimento, ma anche nell’ambito degli studi teorici sul rapporto tra arte e nuove tecnologie (preceduti da quelli sulla fotografia), si colloca l’esperienza biografica e intellettuale di Ricciotto Canudo (1877-1923), considerato dal critico cinematografico Mario Verdone colui al quale si deve «il primo manifesto teorico» dedicato al cinema. Convinto sostenitore del cinema come «arte totale» e, come egli per primo l’ha definito, «settima arte», Canudo ha offerto un impulso fondamentale, negli anni Dieci e Venti, allo sviluppo della critica cinematograficaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.